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Sanità: al via 'Antarctica', l'alleanza Ue contro le antibiotico-resistenze

17 novembre 2017 | 11.40
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(Fotolia) - cassis - Fotolia
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Si chiamerà 'Antarctica', acronimo di Antimicrobial Resistance Critical Care, e si tratta della nuova alleanza europea per il contrasto alla resistenza antimicrobica nelle unità di terapia intensiva ospedaliere.

I contenuti del nuovo progetto, che verrà presentato sabato in occasione della Giornata europea degli antibiotici, sono stati anticipati a Santa Margherita Ligure durante il convegno della Sita, Società italiana di terapia antinfettiva, nell'ambito della due giorni dell'International Meeting on Antimicrobial Chemotherapy in Clinical Practice in corso nelle sale del Grand Hotel Miramare.

Nata dall'unione tra le due più importanti società scientifiche europee nel campo delle malattie infettive e della terapia intensiva, l'Escmid (European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases) e l'Esicm (European Society of Intensive Medicine) l'alleanza Antarctica ha come obiettivo quello di mettere a punto un manifesto per sensibilizzare i professionisti che operano nelle terapie intensive ospedaliere, dove c’è un uso importante di antibiotici e dove i pazienti sono più suscettibili ad avere germi resistenti. Secondo gli ultimi studi in materia, infatti, ogni anno sono circa 25mila i pazienti che contraggono infezioni antibiotico-resistenti.

Secondo i dati presentati negli ospedali dell’Ue, fino al 50% degli antibiotici viene usato in modo eccessivo o inappropriato. Solo in Europa, il consumo di antibiotici specifici per il trattamento delle infezioni multiresistenti è raddoppiato tra il 2010 e il 2014. L’Italia è uno dei Paesi dove si registra il maggior consumo di questi farmaci, 27,8 dosi ogni 1.000 abitanti al giorno.

Si tratta di una "call-to-action per l'uso appropriato degli antibiotici, misure di prevenzione, migliori dati microbiologici per questi pazienti - ha sottolineato Matteo Bassetti, infettivologo dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine e vicepresidente della Sita - mette insieme i più grandi esperti nel campo della patologia infettiva e cerca di dare degli sturmenti ai rianimatori per usare al meglio gli antibiotici".

Nel manifesto è presente un piano strategico, articolato in quattro ambiti, che ha per obiettivi promuovere un migliore uso degli antibiotici, migliorare le tecniche di diagnosi e cura, incrementare gli studi clinici sui nuovi antibiotici all’interno delle terapie intensive e favorire la raccolta di dati europei di sorveglianza che permettano di conoscere quali e quanti germi resistenti circolano negli ospedali e nelle terapie intensive.

Da Santa Margherita Ligure, intanto, la Sita ha lanciato le sue linee guida - pubblicate come expert opinion su Clinical Microbiology and Infection - messe a punto per gestire meglio le infezioni antibiotico-resistenti, sul fronte della prevenzione.

Sul fronte delle terapie la necessità evidenziata è quella di trattare queste infezioni con più di un antibiotico, cioé con la cosiddetta terapia di combinazione con molecole come aminoglicosidi, polimixine, tigeciclina, fosfomicina e carbapenemase, oltre alla somministrazione di antibiotici per via inalatoria, specialmente nei pazienti con infezioni polmonari e l'ottimizzazione della durata del trattamento per fare in modo che duri il meno possibile, raccomandano gli esperti.

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