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Ospedali aperti agli animali: arriva lo spot

20 novembre 2017 | 16.25
LETTURA: 7 minuti

Da sinistra: l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera con il presidente di Amo gli animali onlus Mauro Cervia, Edoardo Stoppa e il cane Luna, protagonista dello spot 'La compagnia del tuo cucciolo, la cura più bella' - (Regione Lombardia)
Da sinistra: l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera con il presidente di Amo gli animali onlus Mauro Cervia, Edoardo Stoppa e il cane Luna, protagonista dello spot 'La compagnia del tuo cucciolo, la cura più bella' - (Regione Lombardia)

Lavinia ha 20 anni e sa cosa vuol dire "restare ricoverati anche per diversi giorni" in ospedale. Lontani da casa e dagli amici, soprattutto quelli a 4 zampe con cui si condivide la quotidianità. Per il pet di famiglia le porte delle strutture sanitarie sono sempre state chiuse. Fino a oggi. Almeno in Lombardia, dove il 60% degli ospedali ha già recepito e fatto proprio il Regolamento della Regione che consente la visita degli animali domestici ai pazienti ricoverati, in determinati reparti e spazi e rispettando una serie di accorgimenti necessari per tutelare la sicurezza di tutti. "Sedici Asst hanno già aderito ed entro poche settimane anche le altre completeranno il percorso. Così entro fine anno in tutti gli ospedali della Lombardia sarà possibile far entrare il proprio amico a 4 zampe", assicura l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.

Oggi a Palazzo Lombardia al suo fianco c'è un'ospite speciale: si chiama Luna, è una femmina di border collie di 4 anni. E' lei - insieme a Lavinia - la protagonista di uno spot girato all'interno dell'ospedale Niguarda di Milano, una delle strutture che si è già organizzata per accogliere i pet dei pazienti. Lo ha realizzato l'associazione Amo gli animali Onlus con il patrocinio della Regione, la regia di Edoardo Stoppa, inviato di 'Striscia la notizia' e paladino dei diritti degli animali, e la partecipazione dell'attore Gabriele Cirilli. Il video presentato oggi ha un doppio obiettivo, spiega Mauro Cervia, veterinario e presidente di Amo gli animali: da un lato, visto che la Lombardia è stata la prima a concretizzare questa possibilità, "è bene che tutta la gente sappia che, se per caso dovesse avere un problema ed essere ricoverata in ospedale, può ricevere la visita del proprio beniamino". Dall'altro i promotori dello spot lanciano un appello: "Il progetto finale - continua Cervia - è quello di far approvare da tutte le Regioni quello che è stato approvato adesso in Regione Lombardia. E la speranza è anche quella di 'contagiare' anche altre nazioni".

"Sono una paziente e so quanto sia difficile stare ricoverati anche per diversi giorni e non poter vedere il proprio cane - racconta Lavinia nel video del backstage dello spot - Oggi rivesto il ruolo di attrice per l'associazione Amo gli animali e mi gratifica poter dare il mio contributo". Perché una battaglia per aprire le porte degli ospedali a cani, gatti, conigli di famiglia? "Abbiamo raccolto una forte esigenza che era quella di tante persone che passano molto tempo in ospedale e che volevano avere il proprio amico a 4 zampe vicino. I medici ci dicevano che è una terapia straordinaria - ricorda Gallera - Oggi quindi è possibile non solo avere un animale che aiuta con la famosa pet therapy, ma avere il proprio animale, il proprio amico, che migliora e aumenta le capacità di recupero in maniera efficacissima".

Nello spot Cirilli in camice bianco interpreta il medico di un ospedale, e l'arrivo di Luna (il cane del presidente dell'associazione) accende un sorriso sul volto di Lavinia, illumina la stanza di colori, mentre la giovane paziente lo abbraccia e si lascia circondare dalle sue festose manifestazioni d'affetto. L'ammissione dei pet in ospedale, commenta Stoppa, "è fondamentale perché gli si riconosce lo status di membro della famiglia al 100%, che ha diritto di far visita al proprio caro. Speriamo che la Lombardia, che è una locomotiva per l'Italia, faccia da traino e che le altre Regioni seguano nel giro di poco il suo esempio".

Il progetto dello spot, aggiunge Cervia, "è nato innanzitutto perché c'è questa legge nazionale che doveva essere applicata a livello regionale. E' un bene sia per l'ammalato che per l'animale, che è gratificato dalla possibilità di incontrare il suo padrone ed è felice. Abbiamo avuto un buon riscontro nella Regione Lombardia e ringrazieremo Gallera con un evento questa sera. L'auspicio è che altre Regioni si attivino. Al momento, per quello che ci risulta, si stanno muovendo in questa direzione Emilia Romagna e Toscana". In Lombardia i criteri per l'accesso degli animali d'affezione nelle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private accreditate sono contenuti in un Regolamento regionale del 13 aprile 2017.

"Sono state previste prescrizioni precise - chiarisce Gallera - a garanzia della pulizia e della salubrità dei luoghi in cui vengono accolti i pet, nel rispetto anche degli altri pazienti ricoverati". Per esempio i cani che accedono in ospedale devono essere identificati e iscritti all'Anagrafe, e portati con un guinzaglio lungo massimo 1,5 metri (e museruola al seguito). Gatti e conigli raggiungono il paziente chiusi nel trasportino fino al momento della visita. I conduttori devono essere maggiorenni, portare con sé tutti gli strumenti per la raccolta di eventuali bisogni e peli e il necessario per sanificare anche le mani, oltre alla documentazione sanitaria che certifica la buona salute del pet. Il visitatore a 4 zampe deve entrare in ospedale ben pulito, e spazzolato appena prima della visita.

"Nei regolamenti delle Asst vengono specificati, oltre all'elenco delle specie ammesse, anche gli ambiti in cui è consentita la visita del pet. Sono generalmente esclusi, per esempio - precisa Gallera - i reparti di terapia intensiva, chirurgia ed emergenza. In alcune delle 16 Asst (su 27) che hanno già deliberato il proprio regolamento interno viene chiesto anche il consenso agli altri pazienti ricoverati, se l'ambiente è condiviso con più persone. Ci sono luoghi e orari precisi per l'accesso e regole comportamentali da rispettare, oltre che misure per sanificare i locali in seguito alla permanenza degli animali. Le strutture hanno predisposto anche la modulistica necessaria per la richiesta di autorizzazione". Quanto allo spot, l'associazione ha già preso contatti con alcune emittenti nazionali per la messa in onda come 'Pubblicità progresso'.

Il Regolamento lombardo, conferma Marco Trivelli, direttore generale dell'Asst Niguarda, "è molto equilibrato e fa in modo che non ci siano rischi. Si rompono delle barriere, ma in modo corretto e laddove possibile. Noi al Niguarda avevamo da tempo un'esperienza di pet therapy con i cavalli" per i bambini seguiti dalla Struttura complessa di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza. "E da qualche anno l'accesso dei cani era possibile in Unità spinale e nell'Hospice. Ora per i 2 blocchi da 900 posti letto abbiamo individuato alcuni spazi comuni per le visite di cani, gatti e conigli. In più è consentito l'ingresso alle degenze in alcuni reparti, come l'Unità spinale e la Riabilitazione dove spesso i ricoveri superano 5-6 giorni. L'obiettivo è rievocare l'ambiente domestico e le condizioni di vita normali dei pazienti. E in prospettiva vorremmo ampliare anche all'Oncologia, con spazi idonei. Perché i pet vanno ammessi in modo intelligente e sicuro. Seguendo i percorsi previsti e con correttezza da parte di chi li porta, si può".

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