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Luigi, co-papà: "Attenti al web"

07 maggio 2018 | 14.44
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Ho sempre desiderato dei figli. Erano i primi anni Duemila, la gestazione per altri allora era più un miraggio. Diventare papà mi sembrava un sogno impossibile da coronare. Mi portavo dietro un dolore quasi 'fisico', quotidiano. Poi è successo qualcosa: l'incontro casuale, tramite amici, con una coppia di donne nella nostra stessa situazione". E' così che Luigi, 57 anni, e il suo compagno Marco, 51, sono diventati co-genitori di due bambini - gemelli, maschio e femmina - oggi 11enni. Due papà da un lato, due mamme dall'altro, con un componente di ciascuna coppia genitore biologico. Una famiglia alternativa e un po' affollata che va avanti a Milano dal 2007, anno di nascita dei gemelli.

"Nessun 'contratto scritto' fra noi, e non mi risultano neanche in esperienze simili alle nostre, poche in verità - racconta Luigi all'AdnKronos Salute - Ci prendiamo cura dei nostri figli in una modalità simile a quella delle famiglie di genitori separati. Ci si dà delle regole interne, si segue il buon senso. A volte arrivare a una decisione comune è più difficile che trovare un accordo per un governo in Italia", ironizza chiamando in causa l'attuale e intricata situazione politica post-elettorale del Belpaese. "Serve tanta flessibilità, ma può funzionare".

Certo, spiega, "guardando anche alle altre storie di mia conoscenza, nessuno ha fatto ricorso al web per trovare qualcuno con cui costruire un progetto di co-genitorialità. Personalmente questa via non mi ispira particolare fiducia. Qualcuno ha provato a esplorarla, ma poi ci ha rinunciato". Servizi come siti Internet o agenzie per il co-parenting "sono più battuti per esempio in Francia o altrove all'estero dove mi sembrano maggiormente strutturati e consolidati. In Italia non direi: per quel che so l'incontro fra co-genitori avviene il più delle volte tramite 'passaparola' o all'interno di amicizie storiche". E, in generale, "prevale la scelta della gestazione per altri, che nel frattempo ha preso piede e viene più incoraggiata rispetto al co-parenting nel contesto delle 'Famiglie arcobaleno', forse anche perché la 'comunione' fra il mondo omossessuale femminile e quello maschile non è ancora così marcata".

Ma chi sono i co-genitori italiani? "Possono essere doppie coppie, un single e una coppia, due single. Progetti che nascono all'interno di situazioni solide, alcune post-sessantottine, altre più recenti. Amici di vecchia data o persone che si incontrano frequentando lo stesso ambiente: si scopre di avere lo stesso desiderio irrealizzato e si decide di provarci insieme", dice Luigi.

"Non sempre è facile - osserva - alcune situazioni raggiungono un equilibrio nella gestione dei figli, altre navigano in acque ben più agitate". Può capitare che uno dei due co-genitori "debba trasferirsi in un'altra città , magari per motivi di lavoro", e che l'altro debba diventare un co-genitore 'in trasferta', un pendolare perenne. "Allora la vita quotidiana si complica", racconta Luigi citando alcune esperienze di sua conoscenza. Oppure, nel caso di co-genitorialità fra due coppie, "può succedere che una delle due relazioni 'scoppi' e che arrivino nuovi partner". E ancora fra co-genitori single che uno dei due inizi una storia d'amore. "Tutto questo ha ovviamente ripercussioni sulla gestione dei figli".

Luigi che di professione fa il medico, è riuscito a trovare "un decente compromesso" all'interno della sua famiglia. "C'è un aspetto fondamentale che incide ed è la disponibilità di tempo. Di solito su questo fronte prevale la componente materna. Ci sono co-genitori che scelgono di dividere il tempo al 50%, altri come noi che scelgono una gestione più fluida, cercando di mettere insieme tutte le esigenze". Luigi, Marco e le due mamme vivono nella stessa città ed è più facile da un punto di vista logistico. "Si punta a evitare situazioni di attrito, c'è spesso da discutere. Ma a parte quelle che io chiamo 'crisi maggioritarie'", quando qualcuno vuole prevalere sugli altri, "siamo elastici. Anche per le vacanze cerchiamo di venirci incontro. E discutiamo tutti insieme le scelte educative per i nostri bambini. Per la primaria abbiamo affrontato un intoppo", ora i gemelli "stanno concludendo il loro percorso in un istituto montessoriano bilingue". L'anno prossimo vivranno il loro 'debutto' alle scuole medie, "e sono sereni".

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