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Allarme zecche a Belluno

10 luglio 2018 | 18.01
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Aumentano nella provincia di Belluno i casi di malattie veicolate da zecche "soprattutto la malattia di Lyme e la Tbe (encefalite trasmessa da zecche). Negli ultimi 10 anni ne sono stati notificati 132. I dati dell’Istituto superiore di sanità confermano il primato della provincia di Belluno che contribuisce al 40% della casistica nazionale. Nel 2018 i dati relativi ai casi di Tbe registrati, a metà stagione, dall’Uoc di malattie infettive del S.Martino di Belluno sono preoccupanti: attualmente sono 13 e risultano triplicati rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno". Lo riporta l'Ulss 1 Belluno, ricordando i dati diffusi in un recente convegno tenutosi a Verona. La provincia di Belluno può quindi "considerarsi un’area a rischio e perciò la vaccinazione è raccomandata soprattutto per quanti operano e frequentano gli spazi verdi e i boschi", evidenziano gli esperti.

"Nel 2018, per condizioni ambientali particolarmente favorevoli che si sono realizzate nel corso dell’anno, il numero delle zecche è notevolmente aumentato - evidenzia l'Ulss 1 - Sono conseguentemente aumentati anche i morsi di zecche e gli accessi ai pronto soccorso. Segnalazioni in questo senso si sono avute anche nelle province di Verona, Vicenza, Treviso".

Accanto agli ultimi casi "va aggiunto un caso relativo ad una paziente residente a Brescia e lì ricoverata per encefalite a seguito di un morso di zecca avvenuto a Farra di Mel - conclude l'azienda sanitaria - Per la Tbe non esiste una terapia specifica e l’unica strategia per arginarla è costituita dalla vaccinazione".

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