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Caso Crotone, ministro Grillo andrà in Calabria

13 luglio 2018 | 16.44
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Il ministro della Salute Giulia Grillo andrà in visita in Calabria e in particolare a Crotone. E' quanto si apprende da fonti parlamentari. La situazione del servizio sanitario calabrese è stata proprio oggi al centro di un'interpellanza urgente al ministero della Salute del Movimento 5 Stelle in aula alla Camera. Rispondendo ai deputati Dalila Nesci e Francesco Sapia, il sottosegretario alla Salute Maurizio Fugatti ha garantito che il governo M5S-Lega adotterà ogni iniziativa utile alla conclusione del Piano di rientro sanitario della Calabria e alla tutela della salute dei cittadini calabresi.

Durissima l'illustrazione dell'interpellanza da parte di Sapia, che ha riassunto i problemi urgenti (riattivazione degli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, finanziamento secondo le regole del Policlinico universitario di Catanzaro e rimozione dei direttori generali inadempienti). "Per ben due volte ho subito il trapianto di rene e sono dovuto andare fuori regione. L'emigrazione per cura costa ai calabresi 300 milioni l'anno", denuncia Sapia. Disservizi dovuti, aggiunge, a "paradossi e gestioni allegre o clientelari della sanità pubblica". Abbiamo rilevato e segnalato alle Procure e alla Corte dei conti una quantità impressionante di storture, illegalità e disservizi". "Dall'insicurezza di reparti - elenca Sapia - a vicende di familismo o affarismo politico. Dalla fabbricazione del consenso elettorale attraverso l'utilizzo spregiudicato del potere in ambito sanitario sino alla sudditanza del palazzo regionale a vecchi baroni del settore, anche universitari". In questo quadro, rileva Sapia, "l'ultimo caso, in ordine di tempo, che vorrei segnalare è quello relativo al primario di chirurgia a Crotone, Giuseppe Brisinda. Brisinda -ricorda il deputato M5S- è calabrese d'origine, si è formato all'università Cattolica di Roma e ha lavorato al policlinico Gemelli nell'équipe del chirurgo di Giovanni Paolo II". "Brisinda mette la sua esperienza al servizio della sanità pubblica calabrese. Si mette all'opera, cala l'emigrazione per cura ma all'improvviso diventa il demonio. Nei suoi confronti vengono emessi pesanti provvedimenti disciplinari, sospetti e anche scorretti visto che il giudice del lavoro ha dato ragione a Brisinda". Brisinda invia "un dossier di fatti gravissimi al ministero della salute" e gli attacchi proseguono. "Sollecito quindi - aggiunge Sapia - l'invio di ispettori ministeriali a Crotone per capire se il problema è Brisinda o un gruppo di potere che vuole avvantaggiare la sanità privata a scapito di quella pubblica". I vertici dell'Asp di Crotone, conclude Sapia, "credono di poter fare come vogliono: dalle nomine apicali a quelle delle commissioni per i concorsi fino all'assegnazione d'incarichi a dirigenti candidati a tempo scaduto".

Dal canto suo Nesci ha ricordato che negli ultimi 5 anni il Movimento 5 Stelle ha "segnalato alle Procure e alla Corte dei conti una quantità impressionante di storture, illegalità e disservizi", rammentando che da vicepresidente della Camera l'attuale ministro Luigi Di Maio disse che la sanità calabrese era stata usata come bancomat. Nesci ha infine dichiarato che il nuovo governo, "di cambiamento, deve e può invertire la tendenza, dando risposte alle migliaia di cittadini sofferenti, che scelgono di non curarsi o di partire per interventi chirurgici e terapie fuori regione".

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