"Sembra confermato l'orientamento del governo di destinare la quota prevalente dei 10 miliardi (ammesso e non concesso che si trovi una copertura adeguata e credibile) ad alleggerire di poche decine di euro il prelievo fiscale sui lavoratori a più basso reddito. Ma così non si riduce il costo del lavoro e non si restituisce, come invece sarebbe stato necessario per la ripresa, competitività alle aziende". E' quanto afferma in una nota Giuliano Cazzola (Ncd) in merito alle indiscrezioni sul taglio del cuneo fiscale che dovrebbe approdare al cdm di mercoledì.
Esperto di previdenza e politiche del lavoro, Cazzola afferma che "è illusorio sostenere che così ripartirà la domanda interna, la quale ha bisogno che torni la fiducia delle famiglie in un contesto di imprese più competitive, che richiamano i lavoratori dalla cig e magari creano qualche nuovo impiego, in un mercato del lavoro liberato dai disincentivi normativi (a questo dovrebbe servire il jobs act) nell'assunzione e nella risoluzione dei rapporti di lavoro".
Per come si sono messe le cose, aggiunge, "io vedo un solo aspetto positivo: la brutta figura di Confindustria presso il mondo dell'impresa. Così Giorgio Squinzi si accorgerà di aver sbagliato a sparare sulla Croce rossa del governo Letta e a concedere un'immeritata apertura di credito a Matteo Renzi".
