Il Campidoglio e' pronto a rivolgersi ai giudici oggi stesso se entro le prossime ore non arrivera' la convocazione del Cda di Acea. A far scattare l''ultimatum' del sindaco Ignazio Marino, a quanto apprende l'Adnkronos, la mancata risposta alla seconda lettera inviata venerdi' scorso dallo stesso Marino, in qualita' di rappresentante dell'azionista di maggioranza, al presidente del Cda Giancarlo Cremonesi e al presidente del collegio sindacale Enrico Laghi.
Acea, intanto, ha chiesto due pareri legali per valutare se ottemperare o meno alle richieste del sindaco. Ovvero, inserire all'ordine del giorno dell'Assemblea la nomina dei nuovi amministratori, la riduzione del numero dei consiglieri e la riduzione dei compensi dei top manager. In sostanza, la società, in attesa di valutare i due pareri, non ha ancora fornito le risposte che Marino attende. E oggi Roma Capitale potrebbe giocarsi la carta legale, recandosi in tribunale per chiedere d'urgenza la convocazione del Cda.
La scorsa settimana Marino aveva incontrato in Francia i vertici di Suez Environnement, terzo azionista di Acea con una quota del 12,4% dopo il Campidoglio (51%) e il gruppo Caltagirone (16,3%). La societa' francese, prendendo atto della posizione del sindaco, ha confermato la sua contrarieta' alla riduzione dell'attuale numero dei consiglieri di amministrazione di Acea , cosi' come al cambio del management. Lunedi' scorso invece c'e' stato un secondo incontro con il gruppo Caltagirone: incontro che ha visto le parti restare sulle proprie posizioni. Marino comunque non sembra essere intenzionato a cedere. In queste condizioni, infatti, il Campidoglio si trova ad essere primo azionista del gruppo senza di fatto avere alcun rappresentante nel Consiglio di amministrazione del gruppo capitolino: l'attuale Cda e' infatti stato nominato ad aprile 2013, due mesi prima dell'elezione del sindaco Marino, quando era ancora insediata l'amministrazione Alemanno.
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