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16 maggio 2014 | 16.34
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La quotazione del gruppo postale potrà essere effettuata anche in più fasi e realizzata attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti. Per l’Ente di assistenza al volo il governo prevede la cessione di una quota che gli permetta di mantenere il controllo assoluto della compagnia. Enav pronta a mercato dopo 2013 record

Roma, 21 gennaio 2008 poste insegna
Roma, 21 gennaio 2008 poste insegna

Via libera del governo alla privatizzazione di Poste e Enav. Il Consiglio dei ministri ha approvato i Dpcm che definiscono i criteri per la cessione delle quote delle due partecipate statali, possedute dal Ministero dell’economia, rispettivamente fino al 40% e al 49%. E’ quanto si legge nel comunicato di palazzo Chigi.

La cessione di Poste Italiane, che potrà essere effettuata anche in più fasi, dovrà essere realizzata attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali. Lo schema di decreto, inoltre, prevede che, al fine di favorirne la partecipazione all’offerta, potranno essere previste per i dipendenti del Gruppo Poste Italiane forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di quote dell’offerta riservate (tranche dell’offerta riservata e lotti minimi garantiti) e/o di prezzo (ad esempio, come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto) e/o di modalità di finanziamento.

Per quanto riguarda Enav, si prevede la cessione di una quota che assicuri il mantenimento in capo allo Stato di una quota di controllo assoluto (51%). Nel comunicato si legge che è assicurata “la massima flessibilità al ministero dell’Economia nel processo di vendita’’. Lo schema di decreto prevede che l’operazione potrà essere effettuata anche in più fasi, ricorrendo, anche congiuntamente, a un’offerta pubblica di vendita (rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti di Enav e delle sue controllate, e/o a investitori italiani e istituzioni), e/o a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive e comunque assicurando che non insorgano situazioni di conflitti di interessi. Anche per Enav sono previsti incentivi per i dipendenti in caso di offerta pubblica di vendita. La delibera del Consiglio dei Ministri prevede comunque l’offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato.

“Desidero ringraziare il Governo per credere in Enav, dandole una grande opportunità’’, commenta in una nota l’amministratore unico di Enav, Massimo Garbini. “L’azienda è sana, riconosciuta a livello mondiale, con importanti margini di crescita. E’ pronta - sottolinea Garbini - a qualsiasi sfida, compresa la quotazione in Borsa’’.

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