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Stretta della Gdf su bonus asili nido, raffica di maximulte per errori Isee

22 giugno 2014 | 14.13
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La Guardia di Finanza stringe le maglie dell’azione di vigilanza, riscontrando soprattutto irregolarità nelle dichiarazioni quasi sempre elaborate dai Caf. E le sanzioni arrivano a migliaia di euro. E’ quanto emerge da una serie di segnalazioni raccolte dall’Adnkronos

 (foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Raffica di maximulte per i bonus indebitamente percepiti per gli asili nido. La Guardia di Finanza stringe le maglie della sua azione di vigilanza, riscontrando soprattutto errori nelle dichiarazioni Isee, quasi sempre elaborate dai Caf. E le sanzioni arrivano a migliaia di euro, anche a fronte di errori marginali. E’ quanto emerge da una serie di segnalazioni raccolte dall’Adnkronos.

Molti contribuenti denunciano la pesantezza di multe che considerano sproporzionate a fronte di quella che ritengono una loro sostanziale buona fede. “Devo pagare 7mila euro per un errore del Caf, che non ha conteggiato tutte le voci di reddito che dovevano essere conteggiate. Io ho prodotto tutti i documenti che mi hanno chiesto e ora non so come fare”, scrive un contribuente allegando il suo verbale da 6.978 euro.

D’altra parte, diverse amministrazioni comunali segnalano l’aumento di casi che riguardano i cosiddetti ‘furbetti dell’Isee’: genitori separati per finta, che presentano un solo reddito, anche se vivono sotto lo stesso tetto, per poter poi pagare il minimo sulla retta di asili nido; genitori che dichiarano redditi palesemente inferiori a quelli reali. Complessivamente, denunciano gli enti locali interpellati, in media, un terzo dei contributi erogati è frutto di dichiarazioni false o comunque scorrette. E il dato nazionale, calcolato da Lef, è eloquente: nelle tasche dei ‘furbetti’ dell’Isee vanno circa 2 mld di benefici.

I controlli Gdf - Le Fiamme gialle operano in forza di protocolli d’intesa stipulati con i singoli comuni ed effettuano il monitoraggio dei beneficiari delle prestazioni, a carico del bilancio pubblico, erogate per gli asili nido. E, in caso di violazione accertata, scatta la convocazione del contribuente e la conseguente multa.

Le sanzioni - Se le somme indebitamente percepite sono inferiori a 3.999,96 euro, si applica la sanzione amministrativa e non quella penale. Sanzione che va da un minimo di 5.164 euro a un massimo di 25.822 euro ma che non può essere superiore al triplo del beneficio consentito. In sostanza, si fa la differenza tra l’importo da versare e quello effettivamente versato e si moltiplica per tre. Quindi se si sono pagati mille euro in meno rispetto a quanto dovuto, la sanzione ammonta a tremila euro.

Il costo dell’evasione - Il Lef, Associazione per la legalità e l’equità fiscale, ha calcolato in una ricerca presentata dal Cnel che l’evasione sull’Isee interessa circa il 20% dei 10 miliardi distribuiti ogni anno. Il che, tradotto in termini assoluti, significa che nelle tasche dei furbetti vanno ogni anno circa 2 miliardi di euro di benefici.

I falsi poveri - Secondo i dati comunicati dalla Guardia di Finanza, solo nel 2013 ad ottenere illegittimamente le prestazioni agevolate, pur non avendone diritto, sono stati circa 10mila cittadini. In 3.435 casi sono state rilevate vere e proprie frodi ai danni delle casse dello Stato e dei Comuni.

Il caso Genova - I controlli a tappeto fatti dal nucleo Equità fiscale del Comune di Genova nel 2013 hanno portato a trovare irregolarità sulle dichiarazioni Isee delle famiglie nel 52 per cento dei casi analizzati negli asili nido, del 20 per cento nelle scuole dell’infanzia.

Il nuovo Isee - Viene presa in considerazione una gamma più ampia di tipologie di reddito, viene ponderata meglio la situazione patrimoniale, viene prestata maggiore attenzione alle famiglie più numerose e alle persone disabili. Non solo. La guerra ai finti poveri si sposta in banca. Per combattere la piaga di chi sfrutta le prestazioni agevolate senza averne diritto, il nuovo Isee attingerà anche alle informazioni sui risparmi che potranno emergere dai conti correnti.

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