E' quanto riferisce il gruppo guidato da Francesco Caio in una nota: "Valuteremo eventuali nuovi investimenti solo dopo un'attenta analisi" del piano. Nel tardo pomeriggio l'incontro tra governo e banche e domani quello sugli esuberi con i sindacati
Alitalia non ha ancora fornito a Poste Italiane "tutti gli elementi necessari a una compiuta valutazione dell'impatto che un accordo con Etihad potrá avere sulla struttura del capitale e del debito dell'azienda". E' quanto riferisce il gruppo guidato da Francesco Caio, in una nota diffusa al termine del consiglio di amministrazione che, tra i punti all'ordine del giorno ha esaminato l'operazione Alitalia. "L'alleanza con un partner industriale può creare le premesse per il potenziamento e il rilancio della compagnia aerea", sottolinea il gruppo.
"L'interesse di Poste Italiane - evidenzia la società - continua a essere legato principalmente alle sinergie industriali e commerciali da realizzare nel settore della logistica; il cda di Poste Italiane valuterà, comunque, eventuali nuovi investimenti solo dopo un'attenta analisi dei ritorni economici e finanziari associati al piano industriale, alla struttura societaria dell'accordo e alla valorizzazione della sua quota azionaria".
Intanto oggi pomeriggio il governo incontra le banche sul nodo del debito di Alitalia. Partecipano il ministro dei Trasporti Lupi, il capo della segreteria tecnica del Mef Pagani, l'ad di Poste Caio, il presidente di Alitalia Colaninno oltre ai rappresentanti degli istituti bancari. Al centro dell'incontro la questione della ristrutturazione del debito della compagnia, la cui soluzione è una delle condizioni posta da Etihad per poter arrivare a un accordo.
Mentre per domani alle 12 è previsto l'incontro tra i ministri delle Infrastrutture e Trasporti Lupi e del Lavoro Poletti e i sindacati sul nodo degli esuberi strutturali, previsti dal piano industriale di Etihad. E' quanto s'apprende da fonti ministeriali. Sul tavolo, i 2251 esuberi che la compagnia di Etihad vuole fuori del perimetro della nuova Alitalia, il cui organico dovrà attestarsi a 11.470 dipendenti rispetto agli attuali 13.721 lavoratori. Per ridurre l'impatto degli esuberi, tra le ipotesi alle quali si sta lavorando, c'è quella della ricollocazione, dove questa è possibile, di alcuni dipendenti dell'ex compagnia di bandiera. Un'opzione potrebbe essere quella di un'esternalizzazione dei sistemi informatici della compagnia alle Poste.