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Reddito delle famiglie a +0,6%, giù il potere d'acquisto

04 luglio 2014 | 10.29
LETTURA: 3 minuti

I dati diffusi dall'Istat relativi al primo trimestre dell'anno: la spesa per i consumi finali è aumentata dello 0,2%. Deficit al 6,6%, in miglioramento rispetto al 2013, mentre la pressione fiscale è stata pari al 38,5%

(Infophoto)
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Nel primo trimestre del 2014 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente mentre è aumentato dello 0,6% rispetto al corrispondente periodo del 2013. Lo rileva l'Istat.

Tenuto conto dell'inflazione, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici nel primo trimestre del 2014 è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,2% rispetto al primo trimestre del 2013, rileva ancora l'Istituto di statistica. La spesa delle famiglie per consumi finali, in valori correnti, prosegue l'Istat, è aumentata dello 0,2% nei confronti sia del trimestre precedente, sia del corrispondente periodo del 2013. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, misurata al netto della stagionalità, è stata pari al 10% nel primo trimestre del 2014, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente ma in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2013. Il tasso di investimento delle famiglie, rileva ancora l'Istat, è stato pari al 6,2%, risultando invariato rispetto al trimestre precedente ma in diminuzione di 0,1 punti percentuali nei confronti del primo trimestre del 2013. La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 39,2%, è diminuita di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente mentre ha segnato un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2013. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, aggiunge l'Istat, è sceso al 19,3%, segnando una diminuzione di 0,3 punti percentuali sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del corrispondente periodo del 2013.

Deficit - Nel primo trimestre 2014 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è stato pari al 6,6% del Pil. Nel corrispondente trimestre dell'anno precedente era stato pari al 7,3%. Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi), rileva ancora l'Istat, è risultato negativo per 8.140 milioni di euro. L'incidenza sul Pil è stata del -2,2%. Il saldo corrente (risparmio), prosegue l'Istituto di Stastica, è stato pari a -17.684 milioni di euro (era -18.815 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell'anno precedente), con un'incidenza sul Pil di -4,7%. Nel primo trimestre 2014 le uscite totali, aggiunge l'Istat, sono diminuite, in termini tendenziali, dell'1,0%: le uscite correnti sono scese dello 0,3% e quelle in conto capitale del 13,8%.

Fisco - Le entrate totali nel primo trimestre del 2014 sono aumentate dello 0,4% rispetto allo stesso trimestre del 2013. Tale andamento è stato determinato, in particolare, dall'incremento dello 0,3% delle entrate correnti. La pressione fiscale è stata pari al 38,5%, risultando inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

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