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Alitalia, i sindacati: "Le posizioni sono distanti, la trattativa è complicata"

09 luglio 2014 | 16.39
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Ipotesi ricollocamento per 900 lavoratori. Ma "si tratta solo di ipotesi di lavoro tutte da definire" riferisce il coordinatore dell'Usb al termine dell'incontro tra governo, azienda e rappresentanti delle associazioni professionali di piloti e assistenti di volo sui 2.251 esuberi. Adr: ''Nessuna ipotesi di ricollocazione da noi''

(Infophoto)
(Infophoto)

Nella trattativa tra governo, azienda e sindacati sui nuovi esuberi di Alitalia, "le posizioni rimangono distanti" e "il tavolo è complicato con mille difficoltà". E a rendere più impervio il cammino del negoziato sono i tempi stretti indicati dall'azienda, che parla di venerdì prossimo come il deadline per chiudere il confronto.

Il governo, intanto, sta comunque sondando anche altre possibilità per arrivare ad una soluzione. E' questo, in sintesi, lo scenario tratteggiato dai sindacati al termine di un lungo incontro che si è svolto al ministero dei Trasporti.

Si presenta dunque ancora in alto mare la trattativa tra Governo, Alitalia e sindacati sui 2.251 esuberi. Come è emerso nel corso dell'incontro tra le parti, l'ipotesi presentata dalla compagnia alla quale si sta lavorando è quella della ricollocazione di 900 lavoratori ma, come hanno sottolineato i rappresentanti sindacali, non c'è ancora nessuna certezza e nessuna soluzione concreta.

Al round della mattina erano presenti per il governo il ministro delle Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi, la delegazione aziendale e i rappresentanti delle associazioni professionali di piloti e assistenti di volo Anpac, Anpav, Avia e l'Usb.

"Non esistono certezze - ha riferito il coordinatore dell'Usb Andrea Cavola - per il recupero degli esuberi per assistenti di volo e personale di terra. Ci sono ipotesi di lavoro tutte da definire ma non ci sono certezze. E per questo non possiamo illudere nessuno finché queste certezze non ci saranno. Siamo convinti che vadano costituiti dei bacini, nell'arco di piano, dai quali attingere le persone da ricollocare. Non permetteremo accordi che poi rischiano di essere disattesi".

Come hanno riferito i sindacalisti, dei 900 lavoratori indicati dall'azienda, che potrebbero essere ricollocati, 52 sarebbero gli addetti delle sedi estere della compagnia, 56 della security, 85 dei servizi di information technology. A questi, inoltre, andrebbero ad aggiungersi 200 lavoratori della manutenzione per i quali si pensa ad Atitech, nel caso in cui venissero riportate in Italia alcune attività di manutenzione pesante svolte ora in Israele; per 100 piloti e per 100 tecnici altamente specializzati si punta invece ad una ricollocazione in Etihad; per altri 100 lavoratori si guarda a una ricollocazione nei settori del catering e delle pulizie.

Ci sono poi lavoratori che avrebbero maturato i requisiti per la pensione: si tratta di 50 piloti, 8 assistenti di volo e 28 lavoratori di terra. Intanto, dall'inizio dell'anno 28 piloti hanno già dato le dimissioni. Il mancato rinnovo dei contratti dei lavoratori stagionali nel settore dell'handling, consentirebbe, poi, il riassorbimento di 150 addetti. Ma come hanno evidenziato i rappresentanti delle sigle sindacali presenti al tavolo, "si tratta ancora solo di ipotesi".

"Non mi risulta - ha detto il presidente dell'Anpac Giovanni Galiotto - che ci siano piloti pensionabili. Potrebbero averne i requisiti nel caso in cui ci fossero delle misure di ammortizzatori sociali allo studio". Per quanto riguarda il trasferimento di piloti in Etihad, Galiotto ha puntualizzato che questo personale "dovrà affrontare processi di selezione dei quali non conosciamo i criteri e le condizioni saranno note più avanti".

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti è consapevole che il governo ha "tempi molto stringenti" sulla questione Alitalia. "Per il fine settimana dovremmo avere un'idea di come si concludono le cose. Sappiamo - aggiunge - che dobbiamo trattare il tema della diminuzione degli esuberi e degli accordi contrattuali".

Il commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia, invece, ha sottolineato che venerdì scorso a Roma ha avuto un incontro bilaterale con il ministro dei Trasporti Lupi sul caso Alitalia: "Il governo italiano conosce bene le nostre preoccupazioni relative all'iniezione di capitale da parte di Poste italiane, che è una società a controllo pubblico. Dobbiamo verificare se questo rispetta le norme europee sugli investimenti''.

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