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Esuberi Alitalia, trattativa in stallo. Lupi: "Entro domani si deve chiudere"

10 luglio 2014 | 14.43
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Nessun passo avanti durante il nuovo round tra le parti. Pesano le tensioni all'interno del fronte sindacale. Sul tavolo torna la questione dei 48 milioni di risparmi sul costo del lavoro. Il ministro dei Trasporti rassicura Almunia su Poste: "Presto tutte le risposte alla Ue"

(Infophoto) - INFOPHOTO
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E' stallo nella trattativa al ministero delle Infrastrutture sugli esuberi di Alitalia. Il round di questa mattina non ha fatto registrare passi avanti e la questione delle eccedenze di personale non è stata neanche affrontata.

L'azienda ha riproposto i 48 milioni di risparmi sul costo del lavoro che ancora mancano per arrivare ai 128 milioni complessivi, previsti dal piano varato dall'amministratore delegato della compagnia Gabriele Del Torchio. Ma a pesare in questa fase sono le tensioni all'interno del fronte sindacale. La trattativa procede, infatti, su due tavoli: uno con le sigle confederali e l'altro con le associazioni professionali, Anpac, Avia, Anpav, e l'Usb, che hanno chiesto una riunificazione del tavolo. Uno degli elementi di divisione è rappresentato dalla definizione del nuovo contratto di lavoro del settore, che è entrato nel confronto negoziale.

"Si registra un clima di irresponsabilità generale. Gli interessi dei singoli prevalgono sugli interessi generali", ha sottolineato il coordinatore nazionale dell'Usb, Andrea Cavola, lasciando il ministero dove la trattativa è momentaneamente sospesa. "La situazione è molto tesa", hanno riferito rappresentanti sindacali di altre sigle.

Sul tavolo è tornata, dunque, la questione dei 48 milioni, che era stata oggetto del confronto tra azienda e sindacati nella scorsa primavera e poi di fatto accantonata. "L'azienda - ha riferito il segretario generale aggiunto della Uiltrasporti, Marco Veneziani - ha avanzato le vecchie proposte per i risparmi di 48 milioni". Tra queste, il contributo di solidarietà per le retribuzioni oltre i 40 mila euro, la decontribuzione delle indennità di volo, interventi sulla tredicesima mensilità, un contratto stabile per tre anni. "Gli argomenti sono complessi, continuiamo a lavorare", si è limitato a dire Del Torchio uscendo dal ministero. Questa mattina, al suo arrivo, aveva auspicato di "chiudere entro domani" la difficile trattativa sugli esuberi.

Così come ha anche ribadito il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ("Entro domani si deve chiudere", ha detto). Dopo il richiamo di Almunia su Poste, inoltre, Lupi ha garantito che "entro il 22 luglio arriveranno alla Ue tutte le risposte che si aspettano dal governo italiano. Siamo tranquilli''.

Il capogruppo di Sel in Commissione Trasporti Stefano Quaranta fa osservare: "In queste ore si accavallano tavoli di trattativa per arrivare ad una soluzione della vicenda Alitalia tra sindacati, Alitalia e il Governo. E' però singolare che a questi tavoli non partecipi mai chi ha interesse all'acquisto del nostro vettore aereo. E' singolare l'assenza di Etihad nella ricerca di una soluzione che non penalizzi i lavoratori".

Critico il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero: "Sono passati appena sei anni da quando Alitalia, con il consenso dell'intero quadro politico italiano (da Forza Italia al Pd) regalò la nostra compagnia di bandiera ai cosiddetti capitani coraggiosi licenziando circa 10.000 persone. Oggi, a fronte del clamoroso fallimento di quell'operazione, si vuole scaricare sulla collettività, ma soprattutto sui lavoratori licenziandone altri 2251, il risultato di tale fallimento".

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