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Ideal Standard, accordo raggiunto: scongiurati 399 licenziamenti

23 luglio 2014 | 15.08
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Via libera alla cassa integrazione e agli incentivi per gli esodi volontari. L'azienda è inoltre disponibile a cedere, a condizioni favorevoli, parte degli impianti insieme ad alcuni marchi e commesse. Cgil: "Bene ma resta comunque sul tappeto il tema delle multinazionali che stanno riducendo presenza e impegno nel nostro Paese"

Ideal Standard, accordo raggiunto: scongiurati 399 licenziamenti

Accordo fatto alla Ideal Standard. Scongiurati i 399 licenziamenti dei lavoratori dello stabilimento di Orcenico, a Pordenone; sottoscritta la cassa integrazione in deroga dal 1 giugno al 31 ottobre 2014, con eventuale proroga fino al 31 dicembre. Questi i punti salienti della faticosa intesa raggiunta nella tarda serata di ieri al ministero del Lavoro tra i rappresentanti del governo e della regione Friuli Venezia Giulia, le organizzazioni sindacali e i responsabili italiani di Ideal Standard.

L'intesa inoltre prevede anche la chiusura della procedura di mobilità su base volontaria (con esodi incentivati fino a 30.000 euro). Parallelamente Ideal Standard ha rinnovato l'impegno a favorire l'ingresso di nuovi acquirenti nel sito, a cominciare proprio dalla cooperativa appena costituita su iniziativa di una ventina di lavoratori che, sono al momento, ancora dipendenti dall'azienda.

"Si tratta di un accordo positivo, ma difficile e sofferto - commentano in una nota Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil- cui si è giunti grazie al senso di responsabilità dei lavoratori e delle parti sociali e all'impegno delle istituzioni locali e del governo. Ora - aggiungono - si tratta di proseguire nell'impegno per dare ai lavoratori di Orcenico risposte concrete sul piano occupazionale sia nello stabilimento, favorendone l'acquisizione da parte d'investitori, che all'esterno con altre opportunità di lavoro". Ma il vero banco di prova per tutti i lavoratori della compagnia italiana, concludono i sindacati, "sarà la discussione del piano industriale 2015 - 2017 che a settembre dovrà essere presentato e discusso presso il ministero dello Sviluppo Economico".

E' positivo il giudizio della Cgil che però fa notare: "Rimane comunque sul tappeto il tema delle multinazionali che stanno riducendo presenza e impegno nel nostro Paese. Una questione che richiama, in maniera sempre più pressante, il bisogno di una nuova politica industriale sulla quale chiameremo il governo a intervenire tempestivamente e con misure adeguate", afferma il responsabile Settori produttivi del sindacato di corso d'Italia, Salvatore Barone.

"Abbiamo sottoscritto un accordo soddisfacente". Così Giancarlo Pompei della segreteria nazionale dell'Ugl Chimici. Tra i punti più rilevanti dell'accordo, spiega il sindacalista, "c'è l'impegno da parte dell'azienda a favorire l'ingresso di nuovi potenziali acquirenti, anche mettendo a disposizione marchi di proprietà, concedendo le matrici per alcune serie di prodotti ceramici e garantendo la fruibilità degli immobili e degli impianti a condizioni di favore". Questo, prosegue Pompei, "favorirà il reimpiego delle maestranze, a cominciare dalla stessa cooperativa costituita da una ventina di lavoratori del sito di Orcenico intenzionati ad utilizzare lo stabilimento per garantire la prosecuzione dell'attività lavorativa". "Si tratta di un accordo vantaggioso per i lavoratori di Orcenico e - conclude Pompei - propedeutico per la salvaguardia dei livelli occupazionali anche nei siti di Roccasecca, in provincia di Frosinone, e Trichiana in provincia di Belluno".

Di "un risultato che premia l'impegno concorde di tutte le istituzioni" parla l'assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, che ha partecipato, assieme alla presidente Debora Serracchiani, al tavolo convocato a Roma. "Esprimo soddisfazione - ha detto l'assessore Panariti - per il risultato ottenuto che, da un lato, mette in sicurezza operaie e operai e, dall'altro, non abbandona alla desertificazione l'area di Orcenico".

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