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Alitalia, vertice a Palazzo Chigi: "Incontro proficuo, a breve la risposta a Etihad"

30 luglio 2014 | 12.02
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Dopo la lettera inviata da James Hogan, l'obiettivo è stringere il cerchio e arrivare a una soluzione entro la scadenza fissata dalla compagnia emiratina per il 31 luglio. Lupi al termine del tavolo: "Tutto bene". E Poste auspica "al più presto" una firma dell'accordo. Sale a 300 milioni l'aumento di capitale

(INFOPHOTO)
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"Tutto bene", aveva detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ai cronisti al termine del vertice su Alitalia a Palazzo Chigi. Poi, a stretto giro, la nota: "Si è riunito oggi a palazzo Chigi il tavolo convocato dal governo sul caso Alitalia alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, del ministero dell'Economia e delle Finanze e di rappresentanti degli azionisti".

"Durante la riunione sono stati affrontati i temi principali ancora aperti al fine di giungere alla chiusura della trattativa. Si è trattato di un incontro proficuo, che consentirà in brevissimo tempo alla compagnia italiana di formulare una risposta all'ultima lettera di Etihad, in modo da giungere al più presto a un esito positivo", conclude palazzo Chigi. "La risposta arriverà nei termini", ha sottolineato dal canto suo il sottosegretario Graziano Delrio.

All'indomani della lettera inviata da James Hogan, ceo di Etihad, l'obiettivo è quello di stringere il cerchio per arrivare a una soluzione della trattativa per l'operazione Etihad entro la scadenza fissata dalla compagnia araba per domani 31 luglio.

Soddisfazione per l'esito del vertice arriva anche da Poste Italiane. Secondo quanto riferisce la società, "è stata condivisa la linea della 'midco'" e la necessità, quindi, che si investa nella nuova Alitalia. Un elemento, questo, sul quale c'è stata "piena sintonia con il governo". In questa partita, ribadisce il gruppo, l'obiettivo di Poste, azienda a capitale pubblico, resta "il mercato" soprattutto alla luce del fatto che sul suo ruolo è puntato il faro dell'Unione europea. E auspica "al più presto" una firma dell'accordo con Etihad per mettere in campo sinergie e strategie già concordate tra l'ad Francesco Caio e il ceo di Etihad.

Intanto potrebbe salire a 300 milioni di euro l'aumento di capitale di Alitalia: 50 milioni in più, dunque, rispetto ai 250 deliberati dall'assemblea degli azionisti della compagnia, venerdì scorso. E' questa l'ipotesi, riferiscono fonti vicine alla trattativa, allo studio per far fronte alle esigenze di liquidità per finalizzare l'operazione. Una questione posta dal ceo di Etihad Hogan, nella mail inviata all'ad di Alitalia Del Torchio. Questa operazione, secondo quanto si rileva, richiederebbe l'approvazione da parte del cda e, quindi, il via libera dell'assemblea. E dovrebbe invece salire a 70 milioni la quota che Poste sarebbe pronta a versare nella 'midco', la società cuscinetto tra la nuova Alitalia e la vecchia Cai.

"Siamo in attesa di vedere che si concretizzi finalmente questa intesa tra Alitalia ed Etihad. Faremo tutte le valutazioni dopo". Così Luigi Angeletti, leader della Uil, confermando che sul contratto e il taglio del costo del lavoro "la Uil ha sollevato alcune valutazioni che non sono cambiate". Angeletti in mattinata aveva ribadito di essere ''favorevolissimo a un accordo con Etihad, è la migliore soluzione al mondo''. ''Se avessimo potuto fare noi la trattativa con Etihad l'avremmo chiusa qualche mese fa. La Cgil si è sottratta come capita qualche volta, tanto c'era chi si risolveva il problema al posto suo. Poteva fare bella figura senza pagare pegno'', aveva aggiunto il leader Uil.

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