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Spending review, scoppia il caso Cottarelli: per Renzi avanti con o senza

31 luglio 2014 | 14.42
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Il premier alla direzione del Pd mette in chiaro: "Farà quel che crede". Delrio aveva tagliato corto: "Non c'è nessun caso Cottarelli". Dal canto suo il commissario non ha voluto parlare con i giornalisti dell'ipotesi di lasciare il suo incarico: "Non ho niente da dire"

Spending review, scoppia il caso Cottarelli: per Renzi avanti con o senza

Il caso Cottarelli tiene banco nel dibattito politico economico, che si sviluppa su diversi filoni: i criteri da applicare per riforma della spesa pubblica, i rapporti tra il commissario alla spending review e il presidente del consiglio, Matteo Renzi, e i provvedimenti del governo. Così le osservazioni del commissario, fatte ieri nel suo blog, che sembravano indirizzate in particolare alle ultime modifiche parlamentari, si sono trasformate nell'annuncio delle sue possibili dimissioni.

Renzi mette subito in chiaro che l'operazione di riforma della spesa pubblica andrà avanti con o senza Cottarelli: "Non è che se c'è si fa la revisione della spesa e se non c'è, non si fa". "La revisione della spesa c'è, chiunque ci sia come commissario, questo o un altro''. Quindi Cottarelli ''farà quel che crede".

Dal canto suo il commissario alla spending review non ha voluto parlare con i giornalisti dell'ipotesi di lasciare il suo incarico. Questa mattina, entrando al Mef, hai giornalisti ha detto: "Non ho niente da dire". Stessa musica , ma con parole diverse, quella del ministero dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che nel corso di una conferenza stampa alle domande dei giornalisti sull'argomento ha risposto: "Non mi pare questa la sede per rispondere". ''Non c'entro niente con questo argomento, non c'entra con questo evento'', ha aggiunto.

Dal Mef non arriva alcun commento, ci si limita a osservare che oggi il commissario è stato al lavoro nel suo ufficio e che le frasi di ieri di Cottarelli sulla riforma della Pa non rappresentavano in alcun modo un attacco ne' al governo ne' al ministero dell'Economia. Mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, assicura che "non c'è nessun caso Cottarelli".

Il presidente del Consiglio, parlando alla direzione del Pd ha sottolineato che il punto centrale ''è che revisione della spesa faremo. Perché con i 16 miliardi che stanno nella revisione della spesa siamo al 2,3%, non al 3%". Per Renzi, "i numeri non sono un problema, la vera questione che abbiamo di fronte è non incaponirsi su una virgola perché c'è la grande questione della priorità della politica, che o riprende spazio e fa il suo mestiere o nessuno di noi ha un ruolo". Il premier ha aggiunto: "Se riusciamo a essere coerenti con questo mandato il 40% è coerente. Ma se deleghiamo ai tecnici il compito di governare discutendo di una poltrona o due abbiamo perso la scommessa e anche l'elettorato".

All'interno dello stesso Partito democratico crescono i dubbi sulla figura del commissario: "Cottarelli va sostituito al più presto. La figura del commissario va identificata senza esitazioni'', dice il presidente della commissione di Vigilanza sull'anagrafe tributaria, Giorgio Portas. ''E questo perché la spending review va implementata, visto che abbiamo bisogno di migliorare l'efficienza della nostra macchina pubblica". La situazione è ''davvero preoccupante'' secondo il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Serve che il governo "si dedichi con maggiore determinazione ai problemi economici. Tutti i nodi stanno venendo al pettine'', secondo il sindacalista. E la conferma, secondo Bonanni, arriva ''giustamente'' anche dal Commissario.

Per i grillini ''le ventilate dimissioni del commissario Cottarelli fanno gettare la maschera al Governo Renzi. Cottarelli conferma quello che il Movimento 5 Stelle ha sempre pensato: Renzi utilizza i presunti risparmi della spending review per coprire provvedimenti che nulla c'entrano con la riduzione delle tasse a cittadini e imprese". Per il presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, "Cottarelli conferma l'allarme di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale: il governo spende soldi che non ha".

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