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Nasce Fca, l'ultima assemblea Fiat al Lingotto. Elkann: "Continueremo a essere protagonisti attivi in Italia"

01 agosto 2014 | 12.57
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Approvata a Torino la fusione con Chrysler. Il presidente: "Oggi inizia il futuro della nostra società". Marchionne: "Fiat azienda che può puntare in alto". E sugli incentivi: "Non li voglio". Crescono del 5,02% le immatricolazioni a luglio rispetto al 2013

(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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L'assemblea straordinaria di Fiat ha approvato a maggioranza la fusione con Chrysler. Nasce Fca, Fiat Chrysler Automobiles che diventa la società holding del gruppo. Il nuovo cda della società sarà composto da John Elkann, Sergio Marchionne, Andrea Agnelli, Tiberto Brandolini d'Adda, Glenn Earle, Valerie A. Mars, Ruth J. Simmons, Ronald L.Thompson, Patience Wheatcroft, Stephen M. Wolf, Ermenegildo Zegna.

L'assemblea, l'ultima degli azionisti Fiat al Lingotto, è cominciata poco dopo le 11 sotto la presidenza di John Elkann. La prima riunione dei soci si era tenuta l'11 luglio 1899 a Palazzo Bricherasio. La prossima assemblea si riunirà in Olanda, dove sarà la sede legale della nuova società. Assemblea che, ha annunciato Elkann, potrà essere seguita anche via streaming sul sito della società.

"Con l'assemblea di oggi inizia il futuro della nostra società", ha detto il presidente della Fiat sottolineando: "Questo non ci impedisce di pensare al suo passato, ai suoi 115 anni di storia, che si intrecciano profondamente con la storia d'Italia e con ognuno di noi. Ma noi oggi vogliamo guardare avanti, a quello che possiamo e vogliamo essere nei prossimi anni". "Fca continuerà a operare in Italia, oltre che nel mondo". Perché "essere nel mondo non significa diventare indifferenti ai contesti locali, cioè ai diversi luoghi dove Fca opera. In Italia - ha detto ancora Elkann - dove la nostra storia è iniziata e dove vogliamo continuare a essere protagonisti attivi, e anche nel mondo".

E "voglio confermare oggi l'impegno mio personale e della mia famiglia per continuare a sostenere Fca e il suo management, a maggior ragione ora che si profilano all'orizzonte grandi opportunità", ha chiarito il presidente della Fiat sottolineando: "Come presidente e come ingegnere sono molto orgoglioso di fare parte di questa società e di vedere come quello che facciamo oggi e che faremo in futuro siano prodotti molto ambiziosi"

Fiat "è un'azienda che può e deve puntare in alto", ha detto dal canto suo l'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne nel suo intervento. "Grazie all'intenso lavoro degli ultimi cinque anni ora siamo pronti a compiere il salto di qualità, a sostenere la fiducia in questo progetto è il fatto che non ci accontentiamo di essere mediocri e le scelte coraggiose che abbiamo fatto finora come l'operazione che vi sottoponiamo, sono basate su questo approccio: vogliamo portare la Fiat all'altezza delle sfide più ambiziose".

''In tutte le scelte che abbiamo fatto e che faremo, cerchiamo sempre il giusto equilibrio tra logica di profitto e responsabilità sociale, tra ritorno economico e sviluppo sostenibile''. Ma ''di fronte alle grandi trasformazioni in atto nel mercato, non possiamo più permetterci il lusso di guardare alle nostre attività riducendo la prospettiva ai confini storici o ai domicili legali''.

'Il progetto da cui nasce Fca - ha proseguito Marchionne - apre un futuro nuovo per la nostra azienda, dandole, anche dal punto di vista societario, una struttura internazionale, oltre che a prospettive di crescita solide e concrete''. "L'obbligo che hanno i leader di un'azienda non è solo verso il patrimonio che gestiscono ma soprattutto verso le persone che vi lavorano". E "questo progetto è un modo per assicurare loro nel medio e nel lungo termine, un luogo molto più sicuro".

Poi anche Marchionne ribadisce: ''Fiat non sta lasciando l'Italia. Soltanto la società holding sarà organizzata ai sensi del diritto olandese. Le attività italiane del gruppo e un impegno generale nei confronti del Paese rimarranno immutati''.

L'ad Fiat interviene anche sulla proposta del ministro Lupi di introdurre misure di defiscalizzazione per l'acquisto di un'auto: "Spero non lo faccia". "Se si tratta di incentivi non li voglio. Non vogliamo ingerenze sulla domanda del mercato, lasciamo che il mercato vada da solo", ha sottolineato.

Il nuovo cda di Fca sarà composto, dunque, da 11 membri, tra i quali non figura Luca Cordero di Montezemolo. A chi gli domandava le ragioni dell'esclusione, Elkann - nella conferenza stampa seguita all'assemblea - ha osservato: ''Nel nuovo cda abbiamo cercato di avere esponenti di Fiat, di Chrysler e nuovi consiglieri. Abbiamo certi vincoli di indipendenza e di genere, per questo abbiamo parlato con tutti gli azionisti per cercare di comporre un consiglio che sia ottimale per sostenere Fca''.

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