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Commercio al palo, Istat: a giugno fermo l'indice delle vendite al dettaglio. Flessione del 2,6% in un anno

28 agosto 2014 | 10.19
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Su base annua variazioni negative si registrano sia per i prodotti alimentari, con una flessione del 2,4%, sia per quelli non alimentari giù del 2,8%, meglio per gli alimentari su base mensile: +0,1% da maggio. Codacons: "Clamoroso flop il bonus da 80 euro del governo Renzi"

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A giugno è rimasto fermo rispetto al dato del mese precedente l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio. Lo comunica l'Istat sottolineando come nella media del trimestre aprile-giugno 2014, l'indice mostra una flessione rispetto ai tre mesi precedenti (-0,2%).

Rispetto a giugno 2013, l'indice grezzo del valore totale delle vendite registra una diminuzione del 2,6%. Nel confronto con maggio 2014, le vendite di prodotti alimentari segnano un lieve aumento (+0,1%) mentre quelle di prodotti non alimentari un leggero calo (-0,1%).

Su base annua si registrano variazioni negative si registrano sia per le vendite di prodotti alimentari (-2,4%) sia per quelle di prodotti non alimentari (-2,8%).

"I dati Istat sulle vendite al dettaglio dimostrano come il bonus da 80 euro introdotto in busta paga dal Governo Renzi si sia rivelato un clamoroso flop ", commenta il Presidente del Codacons Carlo Rienzi. ''Gli effetti del bonus - dice Rienzi - sono stati deludenti e peggiori di qualsiasi aspettativa, e non hanno prodotto alcun risultato sul fronte dei consumi e delle vendite''.

Mentre Confesercenti parla di ''commercio con le ossa rotte". "Nei primi 6 mesi del 2014, stimiamo che il settore nel suo complesso abbia perduto circa 2,2 miliardi di euro di fatturato. E per le imprese commerciali è sempre più difficile sopravvivere: tanto che, ormai, un'attività del commercio su quattro vive meno di tre anni'', commenta.

''Per la precisione - sottolinea l'associazione di categoria - il 24,7% delle imprese avviate tra il 2012 e il 2013, aveva già chiuso a giugno 2014: un dato decisamente superiore alla media degli altri settori dell'economia, dove la quota di attività che 'vivono' meno di tre anni è ferma al 14,3%''.

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