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Privatizzazioni, Morando: "Realizzare public company attirando risparmio famiglie"

28 agosto 2014 | 16.50
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Enrico Morando, viceministro dell'Economia (Infophoto)
Enrico Morando, viceministro dell'Economia (Infophoto)

Il rilancio delle privatizzazioni a cui lavora il governo sarà l'occasione per "realizzare anche in Italia delle vere public company" in grado di "attrarre il risparmio delle famiglie". A sottolinearlo all'Adnkronos è il viceministro dell'Economia Enrico Morando. Dopo l'incontro di ieri presieduto dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan i tecnici del Tesoro sono al lavoro per mettere a punto le prossime mosse che porteranno sul mercato il 5% di Enel e il 4,34% di Eni.

Già la nota di aggiornamento al Def, che sara' presentata il prossimo primo ottobre (dopo la revisione dei conti nazionali, e del relativo deficit, operata dall'Istat), vedra' un rafforzamento del piano pluriennale di dismissioni. Si tratta dello 0,7% del Pil ogni anno per tutto il triennio da destinare interamente e integralmente alla riduzione del debito. Peraltro già per il 2014 il Def prevede entrate da privatizzazioni per 10 miliardi.

Sara' importante comunque un timing accurato delle operazioni, dal momento che scossoni come quelli che agitano le piazze europee possono spostare - e non di poco - l'asticella dei ricavi, che il Tesoro fissa a circa 5 miliardi di euro. Le due societa' sembrano comunque destinate a fare da apripista, aspettando le Ipo di Poste, Enav e Sace, per le quali ci sara' da attendere il 2015. D'altra parte, trattandosi di un piano triennale se nel primo anno non si riesce a realizzare interamente il programma sarà recuperato negli anni successivi.

Ma al di la dei tempi fondamentale è l'aspetto qualitativo. "Dobbiamo uscire da da questa fase -sottolinea Morando- realizzando anche nel nostro paese alcune public copmpany degne di questo nome evitando che. come è avvenuto nel passato, i debiti di chi compra si scarichino sulla società privatizzata. In pratica dobbiamo fare una operazione che nel nostro paese non è mai stata fatta: attrarre gli investimenti diretti delle famiglie verso le imprese che vanno sul mercato".

La 'mappa del tesoro' controllato dal Mef e' vasta e contiene pezzi di ogni tipo. Si va dal 91,33% della 'vecchia' Alitalia al 100% di Anas e Invitalia, passando per il 30,20% di Finmeccanica. Di seguito l'elenco delle partecipate e la relativa quota posseduta dal Tesoro.

Eni, 4,24% (+25,76% in mano di Cdp)

Fondo Italiano Investimento 12,50%

Finmeccanica 30,20%

Enel 31,24%

Expo 2015 40%

Stm Holding 50%

Mefop 51,61%

Cdp 80,10%

Sose 88%

Eur 90%

Alitalia in a.s. 91,33%

Rai 99,56%

Invitalia 100%

Anas 100%

Arcus 100%

Cincecitta' Luce (in liquidazione) 100%

Coni Servizi 100%

Consap 100%

Consip 100%

Enav 100%

Ferrovie dello Stato 100%

Gse 100%

Invimit 100%

Poligrafico dello Stato 100%

Istituto Luce Cinecitta' 100%

Italia Lavoro 100%

Poste Italiane 100%

Ram 100%

Sicot 100%

Sogei 100%

Sogesid 100%

Sogin 100%

Studiare Sviluppo 100%.

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