"Persistono i rischi per il conseguimento dell'obiettivo di disavanzo pubblico per il 2014" dell'Italia (deficit/pil al 2,6%), "soprattutto alla luce di andamenti economici peggiori delle attese". Ad affermarlo, nel bollettino di settembre, è la Bce.
In Italia, rileva l'Istituto di Francoforte, le amministrazioni pubbliche hanno registrato nel primo trimestre dell'anno un disavanzo pari a circa l'1,6% del pil su base annua". Questo risultato, sottolinea la Bce, segna un miglioramento di 0,2 punti percentuali sullo stesso periodo dello scorso anno che può essere ricondotto principalmente a un calo della spesa pubblica, specie di quella in conto capitale, a fronte di un rapporto entrate/pil annuo pressoché costante.
Gli ultimi dati disponibili del bilancio del settore statale sulle entrate tributarie per i sei mesi fino a giugno 2014, osserva la Bce, indicano una diminuzione di circa lo 0,1 per cento del pil su base annua rispetto al periodo corrispondente dell'anno scorso. "Tale calo può, tuttavia, essere imputabile a scadenze diverse per il versamento delle imposte, in particolare nel caso della tassazione del lavoro autonomo e degli immobili", sottolinea la Bce.