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Pil, Padoan: "Siamo messi male ma risalirà dal 2015"

16 settembre 2014 | 19.37
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Il ministro dell'Economia: "Stiamo peggio della media europea. Tre anni che abbiamo numeri negativi ma quest'anno il numero è negativo ma molto più piccolo". E sottolinea: "La riforma del lavoro è una priorità". Confindustria taglia le stime del Pil: "L'Italia resta in recessione, urgente agire con riforme". Doccia fredda Ocse: "Ripresa deludente"

(INFOPHOTO)
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Il 2014 dovrebbe chiudersi con un Pil negativo ma la risalita comincerà già dal prossimo anno. E' questa la previsione formulata dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

"In Europa siamo messi male e noi stiamo peggio della media europea. Sono tre anni che abbiamo numeri negativi ma quest'anno, faccio notare, il numero è negativo ma molto più piccolo" dice intervenendo a 'Porta a Porta'. "Speravamo di avere una crescita positiva nel 2014 ma così non è andata. Il governo si trova ora a dover affrontare problemi che non sono problemi solo di oggi o di ieri, ma problemi di vecchia data, sono i problemi strutturali".

Per quanto riguarda la riforma del lavoro è "una priorità". L'obiettivo deve essere quello di "semplificare" il mercato del lavoro e così "l'articolo 18 diventa un 'non problema'".

Debiti della Pubblica amministrazione - Alla fine dello scorso mese di agosto sono stati rimborsati alle imprese 31-32 miliardi. E' il dato riferito dal ministro dell'Economia che inoltre, sulla possibilità di un ulteriore taglio dell'Irap nell'ambito di una nuova legge di stabilità, dice: "Sarei l'uomo più felice del mondo se potessi dire 'tagliamo le tasse in grandi ammontari'. Ma il taglio deve avvenire nel rispetto dei vincoli perché abbiamo un enorme debito sulle spalle".

Insomma, "vedremo. La legge di stabilità si presenta molto difficile perché l'economia è deteriorata e i vincoli si fanno più stretti. Faremo di tutto per trovare risorse credibili" assicura Padoan ribadendo che il bonus di 80 euro "sarà reso permanente e finanziato da tagli di spesa permanenti".

Poi il ministro puntualizza che dall'Unione europea non è arrivata alcuna richiesta di aumento dell'Iva nella fascia delle aliquote più basse: "Questa spinta non è arrivata, non ho ricevuto alcuna telefonata" di Bruxelles in questa direzione. "Il nostro impegno - afferma - è quello di non aumentare le tasse".

"Sogno - ribadisce il ministro Padoan - di poter abbassare le tasse. E' mia intenzione ma abbiamo vincoli enormi che dobbiamo scrollarci con pazienza e tenacia".

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