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Il Fmi promuove la riforma del lavoro: "Bene i contratti a tutela crescente"

18 settembre 2014 | 17.25
LETTURA: 3 minuti

Il Fondo monetario internazionale plaude all'agenda delle riforme del governo: "Italia lotta ancora per uscire da recessione ma in 2015 Pil +1,1%"

Il Fmi promuove la riforma del lavoro:

Il Fondo Monetario Internazionale promuove "l'importante agenda di riforme definita" dal governo Renzi, con un accento particolare alla riforma del lavoro "urgente per ridurre il dualismo" del mercato e "aumentare la flessibilità". Sottolineando come il nostro paese deve ''muoversi rapidamente sulle riforme", l'Fmi in particolare appoggia l'idea di "contratti di lavoro semplificati a tutele crescenti".

L'economia italiana "lotta ancora per uscire dalla recessione" ma i sondaggi piu' recenti e la solidità dell'export "indicano un miglioramento graduale nei prossimi trimestri". Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nell'analisi sul nostro Paese in cui prevede per il 2015 una crescita del Pil pari all'1,1%, per via del miglioramento delle condizioni del credito e per gli effetti delle isure della Bce.

DEFICIT - L'Italia dovrebbe registrare nel 2014 un deficit di bilancio "intorno al 3%" con un deficit strutturale allo 0,8% e un debito pubblico che dovrebbe toccare il picco al 136% del Pil. Lo scrive l'Fmi nel rapporto sull'Italia, sottolineando come nei prossimi anni il rapporto debito/Pil dovrebbe scendere mentre in termini strutturali il nostro paese raggiungerà il pareggio di bilancio nel 2016, dopo un deficit allo 0,3% il prossimo anno.

SPENDING REVIEW - La spending review avviata dal governo italiano "è un meccanismo importante per sanare squilibri fra le generazioni e migliorare l'efficienza" della macchina pubblica. Nel rapporto sul nostro paese si segnala come "le aree principali di miglioramento" della spesa pubblica "sono pensioni, sanita e i forti differenziali di efficienza fra le regioni". Sul fronte pensionistico il Fondo sottolinea come dal momento che "le riforme precedenti hanno rafforzato la sostenibilità a lungo termine del sistema, l'obiettivo dovrebbe spostarsi verso i risparmi sulle pensioni attuali, magari attraverso una maggiore indicizzazione progressiva". Per quanto riguarda la sanità il Fondo punta il dito contro "le forti differenze a livello regionale sul fronte dell'efficienza". Inoltre l'Fmi suggerisce di diversificare maggiormente gli stipendi pubblici a seconda delle regioni, perche' questo non solo produrrebbe risparmi ma aumenterebbe il legame salariale con i livelli di produttività del settore pubblico".

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