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Lavoro, nessuna manifestazione unitaria: sindacati restano divisi

29 settembre 2014 | 14.16
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Il vertice Cgil, Cisl e Uil, durato oltre tre ore, si è concluso senza un accordo per una iniziativa unitaria sulla riforma del lavoro. Camusso: ''Precariato? Da Renzi solo propaganda''. Angeletti: ''Art.18 nel sindacato? Non conosce la Costituzione''. Premier: ''Via i co.co.co. Su articolo 18 battaglia ideologica''. Stasera la resa dei conti nella direzione Pd. Fino a 20.000 i dipendenti sindacali ma per loro niente art.18

Susanna Camusso (Infophoto) - INFOPHOTO
Susanna Camusso (Infophoto) - INFOPHOTO

I leader di Cgil, Cisl e Uil non hanno raggiunto un'intesa per una manifestazione unitaria contro le politiche del lavoro del governo Renzi. Durante oltre tre ore di vertice, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno semplicemente preparato la riunione del 6 ottobre a Roma, già programmata, tra la Ces e tutti i sindacati europei in vista del vertice sull'occupazione programmato a Milano l'8 ottobre. Questo, stando alla stringata comunicazione arrivata al termine dell'incontro con una nota. Unica concessione all'unità la volontà, ribadita nel comunicato, di "proseguire il confronto per l'eleborazione di una piattaforma unitaria".

PRECARIATO E ART. 18 - In attesa della resa dei conti alla Direzione Pd tra segretario e minoranza, resta il muro contro muro tra sindacati e il premier Matteo Renzi. "Si può fare propaganda o fare un ragionamento serio ma non mi pare ci sia, né nella delega né nelle sue parole, l'intenzione vera di ridurre il precariato", dice il segretario della Cgil Susanna Camusso commentando le ultime dichiarazioni del premier da Fabio Fazio. Non la convince il disegno, annunciato domenica sera a 'Che tempo che fa', di unire in un'unica partita l'eliminazione dell'articolo 18 e la cancellazione dei co.co.co e di tutti quei contratti che hanno creato un precariato generazionale.

Netto anche il leader della Uil, Luigi Angeletti: è uno scambio che "non ha senso". "Credo sia comprensibile a tutti che ci sono lavoratori con tutele e quelli a zero tutele. Ma allora facciamo in modo che, senza togliere niente a nessuno, si tutelino di più quelli che ne hanno meno".

NIENTE ART.18 NEL SINDACATO -Altro tema l'attacco di Renzi al sindacato, colpevole per il premier di non applicare l'articolo 18 ai propri dipendenti. La Cgil è pronta "ad estendere l'articolo 18 ai propri dipendenti" anche se la Costituzione "non ne prevede l'applicazione a tutti i partiti, alla chiesa e, appunto, alle associazioni di tendenza", dice Camusso, ricordando come secondo la legge i sindacati sono un'impresa di tendenza, come anche Confindustria, Acli e Ong. Le fa eco il numero uno della Uil, Angeletti. "Renzi non conosce nemmeno la Costituzione. Noi siamo organizzazioni di tendenza e non dobbiamo applicarlo".

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