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Padoan: area Euro a bivio, rischio spirale stagnazione deflazione

01 ottobre 2014 | 20.54
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Il ministro dell'Economia nella premessa alla nota di aggiornamento del Def. "In Legge Stabilità taglio tasse a imprese e famiglie". La Francia dice basta all'austerity. Ma Merkel: "Crisi non è superata, fare compiti a casa". Napolitano alla Bce: "Italia impegnata a superare le sue debolezze strutturali"

Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"L'area Euro è a un bivio. In assenza di interventi significativi i paesi europei rischiano di avvitarsi in una spirale di stagnazione e deflazione; una disoccupazione elevata e una crescita nominale piatta rendono più difficili il recupero di competitività e la sostenibilità del debito". E' l'allarme lanciato dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan nella premessa alla nota di aggiornamento del Def.

"I recenti sviluppi macroeconomici delineano uno scenario decisamente problematico per l'area Euro", prosegue Padoan che ribadisce come "l'economia sia in significativo rallentamento". E in particolare "in Italia stenta visibilmente a riprendersi". Fino a pochi mesi fa, infatti, "si ipotizzava per il 2014 una crescita moderatamente positiva che va ora rivista al ribasso; parallelamente l'inflazione rimane eccessivamente bassa ed è in continuo e preoccupante calo".

La legge di Stabilità interverrà a favore delle famiglie meno abbienti e delle imprese - annuncia il ministro -. Il governo agirà nel solco della riduzione delle imposte sulle persone fisiche e sulle imprese già adottata e delle recenti misure volte a stimolare gli investimenti privati e a facilitare l'accesso al credito per le pmi". Un percorso, dice ancora Padoan, che sarà reso più praticabile dalla riforma sul 'public procurement'. "La centralizzazione degli acquisti, assieme ad un maggior controllo dei prezzi praticati, consentirà di liberare da subito risorse per una diminuzione significativa e durevole della tassazione, che il governo ritiene indispensabile", aggiunge ribadendo come "in materia fiscale la legge delega conferirà inoltre stabilità e certezza al sistema dei tributi".

"In termini cumulati, la caduta del Pil in Italia è superiore rispetto a quella verificatasi durante la grande depressione del '29" spiega il ministro. "Seppur in maniera minore, anche il resto dell'Eurozona stenta a recuperare i livelli pre-crisi. Alla luce dei crescenti rischi di stagnazione, è necessario assumere una ripresa meno marcata e tardiva rispetto a quella prefigurata in aprile", sottolinea.

Secondo Padoan, la riforma del lavoro è necessaria per consentire al Paese "di adattarsi ad un contesto in rapido mutamento" e favorire la canalizzazione delle risorse "verso i settori a più elevata crescita della produttività". Gli ammortizzatori sociali verranno "rafforzati e resi più inclusivi" in modo da mettere in grado le imprese di "reagire con maggiore prontezza alle evoluzioni cicliche e alle discontinuità strutturali". Da qui discenderà un incremento degli investimenti e una "riduzione della segmentazione delle forze di lavoro", particolarmente marcata " a livello generazionale". Crescerà quindi l'occupazione, prosegue Padoan, che si assocerà "ad una riduzione della disoccupazione di lunga durata e di quella totale" assieme a una "maggiore disponibilità di posti di lavoro qualificati".

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