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Art. 18, Poletti: "Non serve emendamento, problema è politico"

02 ottobre 2014 | 10.32
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Il ministro del Lavoro a margine di un'audizione alla Camera in merito a un possibile intervento correttivo del Governo al Jobs Act. Reintegro per licenziamenti disciplinari "solo nei casi gravi". E sul Tfr in busta paga frena: "E' in corso riflessione". Bersani: "Leali sul voto finale. Io so cos'è la ditta"

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti - Foto Infophoto - INFOPHOTO
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti - Foto Infophoto - INFOPHOTO

''Dal punto di vista puramente normativo la norma, così come è scritta, consente già di fare ciò che si vuole fare'' sull'articolo 18. ''Il problema è di tipo politico, di definire come affrontiamo questa questione''. Lo afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine di un'audizione alla Camera in merito a un possibile intervento correttivo del Governo al Jobs Act.

''Stiamo discutendo'' se presentare un emendamento o un ordine del giorno alla delega. ''C'è una discussione sullo strumento e sul come fare a definire la conclusione di questa discussione'', spiega il ministro ribadendo che ''dal punto di vista della norma non abbiamo esigenze''.

Fiducia sulla delega al Jobs Act? "Non è detto - dirà poi il ministro a 'Otto e mezzo' - Noi pensiamo di procedere secondo la modalità ordinaria ma vogliamo fare presto e se ci rendiamo conto che non ci si riesce, allora il governo prenderà una decisione".

Nel Jobs Act, sottolinea il ministro, il reintegro rimarrà per i licenziamenti disciplinari ma sarà previsto solo per i casi "particolarmente gravi".

Tfr - Quanto all'ipotesi di mettere il Tfr in busta paga ''è in corso una riflessione"."I pro e contro sono noti al governo'', sottolinea il ministro ricordando in particolare il problema delle risorse per le Pmi.

Isee - Poletti ha poi annunciato che il nuovo Isee partirà "dal primo gennaio 2015" e già dalle ''prossime settimane'' saranno disponibili i moduli da utilizzare. "Non era opportuno far partire prima" questo strumento, ha spiegato, perché introdurre in corso d'anno un nuovo sistema ''avrebbe aperto una serie di problemi complessi per gli enti che hanno l'Isee alla base delle proprie scelte sulle tariffe''. ''Quindi partiremo dal primo gennaio" per consentire a tutti di avere il tempo necessario per adeguare i propri regolamenti. ''Tutti avranno il tempo per affrontare questa situazione'' assicura il ministro.

Welfare - Infine, parlando della crisi economica, Poletti ha detto che ''siamo di fronte a una situazione di peggioramento significativo'' della situazione generale "legato alle dinamiche economiche e sociali degli ultimi anni". Stiamo assistendo, ha spiegato il ministro, a "un'apertura della forbice tra le diverse fasce della società" e all'impoverimento "di un'area sempre più ampia di cittadini". Per questo, ha concluso, tra gli obiettivi principali del dicasteroc'è la "volontà di lanciare un piano nazionale di lotta alla povertà".

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