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Pa: Fp Cgil, spesa enti locali aumenta, nel 2018 a 241 mld

04 ottobre 2014 | 13.19
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La spesa delle autonomie locali nel 2013 ha raggiunto 234 miliardi di euro e si stima che nel 2018 toccherà il picco di 241 miliardi. Un aumento trainato dai consumi intermedi, in costante e inarrestabile crescita. Pesano per il 45%. I redditi da lavoro dipendente pesano per il 29%, i consumi intermedi (acquisti, appalti, incarichi) per oltre il 45%. Da qui al 2018, secondo il Def 2014, la spesa crescerà di circa 8 miliardi, trascinata dai consumi intermedi (più 10 miliardi), mentre quella per il personale scenderà ancora di oltre mezzo miliardo. E' quanto rileva la Fp Cgil.

Una sola voce ha contribuito al contenimento, il personale, che con oltre 3000 euro di mancati rinnovi ha visto ridursi il proprio potere d'acquisto, di fatto azzerata la formazione, asciugati gli organici: dal 2001 al 2012 le unità tagliate sono state 49 mila e, all'orizzonte del 2018, questa cifra triplicherà" incalza il sindacato dei lavoratori pubblici.

Ma sui servizi si taglia. Dal 2010 al 2013 i taglia a Regioni, Province e Comuni (sanità esclusa) equivalgono a 33,1 miliardi di euro. Senza alcuna riduzione degli sprechi, ma con ricadute dirette sui servizi. "I 33,1 miliardi di euro di tagli effettuati dal 2010 al 2013 non hanno di fatto scalfito gli sprechi veri, le sacche di inefficienza e di cattiva spesa, - sostiene la Fp Cgil - ricadendo principalmente sull'offerta di servizi, quindi sui lavoratori che li offrono e sui cittadini che ne sono stati privati.

manca assistenza a moltissimi anziani e disabili

"A pagare sono come sempre le fasce deboli: l'infanzia, la disabilità, gli anziani, i giovani e i disoccupati. Una situazione che richiede un'alleanza tra chi vede il proprio lavoro umiliato e chi, nonostante continua a pagare maggiori tasse e tributi locali, vede ridursi la propria rete di protezione" sostiene la Fp Cgil.

Gli anziani che usufruiscono di assistenza domiciliare integrata sono passati da poco più di 200mila nei primi anni 2000 a oltre 532mila nel 2012, e la tendenza è in aumento. Nonostante questo la presa in carico non supera il 4,3%. della popolazione anziana e i posti letto nelle Rsa accolgono appena il 2,5% degli anziani. Inoltre, rileva il sindacato, 4,1 milioni di persone in Italia sono portatrici di disabilità (il 6,7% della popolazione), nel 2020 diventeranno 4,8 milioni. L’assistenza sociale domiciliare copre appena il 7,4% del bisogno e appena l’1,9% l’assistenza integrata socio-sanitaria, la disponibilità di posti nelle strutture residenziali non supera il 3,9%.

Quanto ai servizi per l'infanzia solo il 18,7% dei bambini fino ai 2 anni frequenta un asilo nido (si passa dal quasi 30% dell'Emilia Romagna al 3% della Campania). I centri per l'impiego riescono a seguire solo il 4,3% delle persone in cerca di lavoro e solo il 2,7% degli under 30 a fronte di un tasso di disoccupazione al 12,6% e una disoccupazione giovanile al 43%. Per agganciare la ripresa, i 4 milioni di aziende italiane hanno bisogno di semplificazione amministrativa, informazione economica, sostegno al credito, promozione del made in Italy, supporto all’internazionalizzazione e formazione. Di fronte a questo si tagliano i contributi per i servizi alle imprese.

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