Tra i Paesi dell'Unione europea ci sono "posizioni diverse" sul tema dei minori vincoli al cofinanziamento e di conseguenza agli investimenti. Quella che l'Italia ha sposato è che "all'interno di un quadro condiviso di riforme strutturali che rispondano alle raccomandazioni specifiche per ogni Paese, una parte del cofinanziamento sia logico escluderlo" dal patto di stabilità. È quanto riporta Graziano Delrio al termine del vertice informale dei ministri per la Coesione territoriale tenutosi oggi a Milano e dedicato proprio al tema dei fondi e del cofinanziamento.
"Questo - continua - ci sembra in linea con l'idea di non avere nessun fattore limitativo agli investimenti. Qualche paese - ammette - ha sottolineato che questa esclusione deve essere molto rigida e collegata a fattori precisi ma mi sembra una posizione ragionevole". Margini di flessibilità si possono trovare tuttavia anche nelle norme vigenti, con una "interpretazione che tenga conto delle mutate condizioni congiunturali".
A proposito di 'sostegno tecnico' ai fondi, il sottosegretario ha annunciato che l'agenzia per la coesione "è pronta a partire" e tra dieci giorni "sarà resa operativa".