cerca CERCA
Giovedì 28 Marzo 2024
Aggiornato: 11:48
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Cgil: "Un milione in piazza" - Video . Camusso: art.18 non è totem ideologico

25 ottobre 2014 | 09.01
LETTURA: 6 minuti

La leader del sindacato a Piazza San Giovanni: "L'art.18 non è totem ideologico". Landini: "Manifestazione enorme". Cofferati: "Il governo cambi il Jobs Act". Alla manifestazione anche alcuni esponenti del Pd, Cuperlo: "Questa piazza va ascoltata"

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

Un milione di manifestanti in piazza San Giovanni per la manifestazione della Cgil contro il Jobs Act e la politica economica del governo. Questa la stima diffusa da fonti vicine all'organizzazione (FOTO). I due cortei partiti rispettivamente da Piazza della Repubblica e da Piazzale dei Partigiani sono confluiti nella storica piazza del sindacato.

"Si sappia alla Leopolda e a palazzo Chigi che noi non deleghiamo a nessuno le questioni del lavoro", ha detto dal palco il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. "Continueremo con le nostre iniziative, con scioperi articolati e anche con lo sciopero generale", ha annunciato.

"L'articolo 18 e tutto lo statuto sono norme che difendono la libertà dei lavoratori, sono tutele concrete e non ideologie. Sono quelle che fanno la differenza tra lavoro servile e quello moderno", ha sottolineato. "Nessuno in buona fede - ha continuato - può davvero dire che togliere l'articolo 18, togliere la tutela della professionalità con il ridimensionamento, installare telecamere che osservano i lavoratori serva per la crescita. Nessuno davvero in buona fede può sostenere che l'articolo 18, il licenziamento senza giusta causa sia un totem ideologico".

"Questa piazza non è una passerella, è una piazza piena di gente che rivendica risposte", ha detto il segretario generale della Cgil. "Se qualcuno pensa che quando questa giornata sarà finita, potrà continuare ad ignorarci si sbaglia - ha continuato - noi ci saremo, con le nostre proposte per il lavoro, con le nostre iniziative e con lo sciopero generale".

Camusso ha poi detto: "Lunedì ci sarà l'incontro con il governo sulla legge di stabilità. Il premier evidentemente non è stato contento, ha chiuso la Sala Verde di Palazzo Chigi e ha spostato l'incontro al ministero del Lavoro. A Renzi diciamo: stai sereno. Non abbiamo rimpianti per la concertazione che non è un mezzo ma un fine, vogliamo risposte e soluzioni. Noi abbiamo l'idea di cosa si possa fare immediatamente e di cosa si possa costruire".

Concludendo il suo discorso, il segretario generale della Cgil ha detto: "E noi che non abbiamo paura della memoria, gridiamo come una volta 'al lavoro e alla lotta'".

Sul palco di piazza San Giovanni i 180 lavoratori e lavoratrici licenziati dell'orchestra dell'Opera di Roma , ospiti per la manifestazione, hanno suonato e cantato 'Nessun dorma', dalla Turandot di Puccini. Negli occhi di molti di loro, così come in piazza, lacrime di commozione.

Gli striscioni di lavoratori, studenti, pensionati che hanno attraversato le strade della capitale raccontano storie di lavoratori in mobilità, in cassa integrazione. 'Renzi pifferaio', 'Pd partito di destra' si leggeva su alcuni cartelli. Ad accompagnare il corteo c'erano anche l'immancabile 'Bella Ciao', 'Fischia il vento' e i tamburi dei lavoratori immigrati.

La manifestazione partita da piazza della Repubblica, a fronte dalla grande partecipazione, si è mossa con largo anticipo rispetto al programma. In testa al corteo, aperto dallo striscione dove campeggia lo slogan della manifestazione "Lavoro, dignità, uguaglianza. Per Cambiare l'Italia", c'era Camusso.

Durante il corteo la leader Cgil ha detto: "E' una grande manifestazione, c'è tantissima gente, bella, colorata, arrivata da tutta Italia. A Renzi chiediamo lavoro, giustizia fiscale e di cambiare legge delega", ha aggiunto.

Il leader della Fiom, Maurizio Landini, ha sottolineato: "E' una manifestazione, bella, enorme che dimostra che sulle questioni economiche e del lavoro il governo non ha il consenso del Paese e delle persone che per vivere devono lavorare". "Il governo - ha aggiunto - deve fare i conti con questo". "Renzi risponda a quello che questa piazza chiede e deve sapere che noi proseguiamo e non ci fermiamo", ha affermato.

Al governo "questa piazza chiede di 'cambiare il testo del Job s Act", ha dichiarato l'ex segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati. Il governo, ha aggiunto, deve "tenere conto di questa sollecitazione di questa piazza".

L'ex segretario generale della Cgil ed esponente del Pd Guglielmo Epifani ha sottolineato: "Questa piazza chiede di essere ascoltata e credo che debba essere ascoltata" ma "non vedo motivo perché questa piazza debba spaccare il Partito democratico".

Stefano Fassina, deputato del Pd, arrivando a piazza San Giovanni, ha osservato: "Credo che il Pd debba stare con la parte più debole del lavoro. Deve stare con chi non trova lavoro, con i precari, con chi lavora in condizioni difficili. Senza un rapporto stretto con la piazza di oggi, con le persone che sono qui, il Partito Democratico non è più il partito democratico".

Alla manifestazione ha partecipato anche l'esponente del Pd Gianni Cuperlo: "Questa piazza va ascoltata - ha sottolineato -. Mi auguro che in Parlamento ci siano le condizioni e la volontà per migliorare la legge delega sul lavoro".

Da san Giovanni Pippo Civati ha confermato il suo no al Jobs act: "In direzione - ha sottolineato - ho votato contro. Ho solidarizzato con chi in Senato ha votato un sì che in realtà era un no. Ora vedremo come va a finire".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza