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Padoan: su deficit nessuna resa alla Ue

28 ottobre 2014 | 20.14
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Padoan: su deficit nessuna resa alla Ue

''Questo sforzo ulteriore'' sul deficit, ''rappresenta ''un impegno notevole per un paese che è al terzo anno di recessione''. Lo afferma il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Lo sforzo fatto sul deficit ''permette di mantenere un equilibrio non facile, su cui il governo continua a lavorare, tra continuazione del risanamento delle finanze pubbliche e stimolo alla crescita'', continua il titolare del Mef: ''Le misure programmate'' nella legge di stabilità ''sono pienamente coerenti con il piano di riforme strutturali in attuazione''.

L'aggiornamento, ricorda il ministro, si è reso necessario ''a fronte delle osservazioni della commissione europea''. A seguito dei colloqui con le istituzioni europee ''il governo intende adottare le misure aggiuntive, per rafforzare lo sforzo fiscale già delineato nel documento di bilancio''. In particolare: 3,3 miliardi arriveranno dal fondo per la riduzione della pressione fiscale; 500 mln dalla riduzione delle risorse per il cofinanziamento dei fondi strutturali Ue; 730 mln dall'estensione dell'inversione contabile Iva al settore della grande distribuzione. Quest'ultima misura, spiega Padoan, ''è subordinata al rilascio della deroga da parte dell'Ue ed è prevista una clausola di salvaguardia'', che prevede a garanzia della copertura l'aumento delle accise. ''Il miglioramento complessivo del deficit'', rispetto al tetto del 3%, ''è pari a circa 4,5 mld, che determinato un indebitamento netto nominale del 2,6 pil''.

''Nessuna resa all'Ue'' da parte del governo, con la revisione del deficit, ma la dimostrazione che ''la flessibiltà è possibile''. Il ministro risponde così a chi gli chiede se aver rivisto i numeri dell'indebitamento rappresenta una resa per il governo italiano.

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