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Governo: domani Renzi alla Alcatel Lucent, tra innovazione e tagli

05 novembre 2014 | 17.05
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Il premier è atteso domani nello stabilimento di Vimercate, costato 60 milioni di euro e 586 posti di lavoro. L'azienda: "Abbiamo cercato in tutti i modi di evitarli". All'esterno previsto un presidio dei sindacati: "Ci dica quali sono le politiche di investimento".

La nuova sede Alcatel Lucent a Vimercate
La nuova sede Alcatel Lucent a Vimercate

Il premier Matteo Renzi chiuderà domani la quattro giorni dedicata alla presentazione del nuovo stabilimento di Alcatel-Lucent all'Energy Park di Vimercate. Una visita dalle due facce, quella del presidente del Consiglio, perché se da un lato sarà testimone della volontà di rilancio del gruppo, con un investimento di 60 milioni di euro per la nuova sede di 33mila metri quadri, dall'altro si troverà davanti ai 600 tagli che la multinazionale francese ha operato attuando il nuovo piano industriale.

In programma, per il premier, c'è una visita alle 15 che durerà circa un'ora. Accompagnato dall'ad italiano Roberto Loiola farà un giro all'interno del nuovo stabilimento, poi incontrerà lavoratori e giornalisti prima di recarsi a Milano, dove è atteso per un altro appuntamento. Fuori dallo stabilimento di Vimercate è previsto un presidio dei sindacati che chiederanno un incontro con un rappresentate del governo.

"E' da anni che diciamo al governo che bisogna investire nel settore, che l'agenda digitale è importante - dice all'Adnkronos Adriana Geppert, Rsu Fiom Cgil - non perché lo dice l'Europa ma perché porta investimenti. Se Renzi dice che vuole essere moderno, che vuole portare cambiamento, ci dica quali sono le politiche di investimento del suo governo in un settore strategico che porta competitività. Il presidente del Consiglio passi dalle parole ai fatti, visto che dice di essere l'uomo del fare", invita la rappresentate sindacale che aggiunge: "A noi l'azienda non ha detto nulla sull'incontro e per questo abbiamo organizzato un presidio esterno e annunciata, per l'occasione, un'ora di sciopero".

Il piano di tagli operato dall'azienda, spiega Geppert, "riguarda 586 lavoratori su un totale di 1800. Circa la metà sono persone che si occupano delle attività di supporto commerciali e amministrative, l'altra fanno parte del settore di ricerca e sviluppo". Queste ultime, continua, "verranno assorbite da un'altra società, la Siae Microelettronica, che si è fatta avanti rilevando 256 ricercatori che Alcatel aveva deciso di licenziare. Al momento abbiamo aperto un tavolo al ministero dello Sviluppo economico".

Gli altri lavoratori interessati sono in cassa integrazione straordinaria a zero ore. "A gennaio ci sarà una verifica in sede ministeriale per trovare soluzioni non traumatiche. Ma l'azienda - precisa Geppert - non ha alcuna intenzione di reintegrare questi lavoratori, definendo strutturali i tagli".

Da Alcatel, intanto, definiscono la presenza di domani del premier un'"occasione importante, un bel segnale dopo quello che è successo con i tagli che l'azienda, in ogni modo, ha cercato di evitare".

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