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Expo: una foresta di bambù racconterà la convivialità cinese

05 novembre 2014 | 19.26
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Protagonisti dell'installazione 1200 steli e 230 monitor. La scenografia voluta dal gruppo Vanke che ha affidato la realizzazione degli allestimenti interni a due aziende torinesi

Mille e duecento fusti di bambù e 230 monitor di ultima generazione saranno i protagonisti della 'foresta virtuale' di 500 mq che accompagnerà i visitatori dell'Expo alla scoperta del cibo e della convivialità cinese. E' infatti una vera e propria foresta tecnologica quella che verrà allestita all'interno del 'corporate pavilion' commissionato dall'azienda cinese di real estate Vanke nell'ambito della partecipazione con un proprio spazio espositivo a Expo 2015. Si tratta della prima volta che un'impresa cinese, al di fuori del territorio nazionale, sviluppa un padiglione autonomo nei 163 anni di storia delle esposizioni universali.

'Building community through food' è il concept che ha ispirato l'archietto Daniel Libeskind a progettare l'edificio dalle geometrie sinuose su un progetto dello studio americano Ralph Appelbaum Associates. La realizzazione è, invece, stata affidata a due aziende torinesi, la Nussli Italia e della CWS Multimedia, chiamate a mettere a punto gli allestimenti interni e gli apparati multimediali, insieme alla gestione operativa, per un valore complessivo dell'incarico di 3 mln di euro. Per il progetto e' stato realizzato un software ad hoc mentre 12 server si occuperanno di elaborare in tempo reale il flusso video.

In particolare, ai visitatori che passeggeranno nella foresta di bambù delimitata da una cornice d'acqua, verrà offerta la proiezione di un cortometraggio della durata di 8-10 minuti che ritrae momenti di vita e di gioia delle comunità cinesi associati al cibo e all'idea di 'shitang' parola che in quella lingua significa 'mensa' e richiama l'uso di uno spazio conviviale nel quale, fin dall'antichità, è consuetudine per la società cinese ritrovarsi a consumare cibo e rinnovare i legami sociali. L'installazione si basa sulla metafora delle radici, dei tronchi e dei rami come simbolo dell'impegno di Vanke nei confronti della comunità

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