La norma riguarda alti funzionari pubblici, magistrati, docenti università delle pubbliche e medici, che con la riforma Fornero potevano continuare a beneficiare di pensioni più alte
Arriva un tetto alle pensioni d'oro, dal 2015. L'assegno potrà essere pari al massimo all'80% dell'ultima retribuzione per quelle categorie, alti funzionari pubblici, magistrati, docenti delle università pubbliche e medici, che con la riforma Fornero potevano continuare a beneficiare di pensioni più alte. Un primo emendamento del Governo approvato in commissione bilancio alla Camera limitava l'applicazione del tetto alle nuove pensioni. Ma un subemendamento del relatore, approvato successivamente, 'sana' la falla individuata nella riforma: ''dal primo gennaio 2015 i nuovi liquidati e quelli in essere saranno sottoposti ai medesimi tetti pensionistici''.
Tecnicamente, con l'approvazione della legge di stabilità, quindi dal 1 gennaio 2015 "l’importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato" con le regole precedenti alla riforma Fornero. Di fatto l’assegno non può superare l’80% dell’ultimo stipendio per queste categorie.
Una misura che trova anche il consenso dei dirigenti pubblici. "E' giusto, è eticamente corretto perché le future generazioni devono avere una pensione dignitosa", commenta all'Adnkronos Pompeo Savarino, presidente di Agdp, l'associazione classi dirigenti delle pubbliche amministrazioni.
