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Ue: Draghi, ancora rischi su crescita, Bce non può fare da sola

27 novembre 2014 | 12.22
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Ci sono ancora rischi al ribasso sulla ripresa. E la Bce non può rilanciare la crescita da sola, serve anche il contributo dei governi e delle istituzioni europee

(Infophoto)
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Ci sono ancora rischi al ribasso sulla ripresa. E la Bce non può rilanciare la crescita da sola, serve anche il contributo dei governi e delle istituzioni europee. Il presidente della Bce, Mario Draghi, da Helsinki, torna ancora una volta a richiamare l'attenzione sull'urgenza di lavorare per uscire definitivamente dalla crisi da parte di tutti gli attori politici. "Tutti devono fare la loro parte" su tre direttrici: la riduzione del debito, l'aumento della crescita potenziale e la solidità dell'euro. E questo, in un contesto in cui sulle prospettive di crescita per l'Europa gravano "diversi rischi al ribasso".

Lo scenario impone, sostanzialmente, un salto di qualità nell'azione politica dell'Europa. L'Eurozona ha bisogno di "condividere ulteriormente sovranità". E il passaggio che si impone è quello tra "regole comuni e istituzioni comuni". La Bce, comunque, resta intenzionata a compiere qualsiasi sforzo sia necessario per invertire la rotta. Incluse nuove misure straordinarie nel caso in cui "l'inflazione dovesse rimanere troppo bassa a lungo".

La prima risposta alle parole di Draghi arriva dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. "Se le politiche di austerità ci lasciano più spazio, se riusciamo a convincere, come sta facendo la presidenza italiana, che le politiche di austerità devono cambiare e trasformarsi in politiche di crescita, credo che il governo italiano sia pronto, prontissimo a fare la sua parte".

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