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Censis: Italia Paese delle 'sette giare', si bada solo a se stessi/Adnkronos

04 dicembre 2014 | 20.16
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La politica deve orientare la società, riprendendo la sua funzione di promotore dell’interesse collettivo: è l'analisi tracciata nel 48° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2014

Censis: Italia Paese delle 'sette giare', si bada solo a se stessi/Adnkronos

Siamo ormai "il Paese delle 'sette giare'", con una "profonda crisi della cultura sistemica". Poteri sovranazionali, politica nazionale, istituzioni, minoranze vitali, gente del quotidiano, sommerso e comunicazione "sono sette mondi non comunicanti", che vivono "di se stessi e in se stessi". Ecco perché, in questa Italia del "bado solo a me stesso", per riconnettere questi sette mondi, la politica deve "orientare la società", "riprendendo la sua funzione di promotore dell’interesse collettivo". E' l'analisi del Censis tracciata nel 48° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2014.

La 'giara' dei poteri sovranazionali, sottolinea il Censis, ci fa sentire "sempre più condizionati dal circuito sovranazionale, senza che mai corrisponda alle aspettative collettive". La finanza internazionale, osserva "si regola e ci regola attraverso il mercato con procedure che vivono di vita propria, senza innervare una reale dialettica con le realtà nazionali", mentre "le autorità comunitarie, con i vincoli cui sono sottoposti gli Stati, attraverso direttive, controlli, parametri, patti di stabilità, fiscal compact" spingono verso "un crescente egoismo nazionale".

Insomma c'è una "separatezza dai poteri reali in Europa" di cui, afferma l'istituto di ricerca socioeconomica, gli italiani si fidano poco visto che il appena il 33% dei nostri concittadini ha fiducia nel Parlamento europeo contro il 37% della media Ue, il 28% nella Commissione europea (32% media Ue), il 22% nella Banca centrale europea (31% media Ue). Ben più della metà, il 64%, degli italiani percepisce l’Unione come burocratica, il 57% la considera lontana, solo il 33% pensa sia efficiente. E mentre il 42% degli europei pensa che la propria voce conti in Europa, la percentuale scende al 19% tra gli italiani. Tutto ciò mentre la 'giara' della politica nazionale "rischia di restare confinata al gioco della sola politica".

E anche le istituzioni "vivono di una dinamica tutta loro" sentenzia il Censis. Abbiamo, continua l'analisi, "grandi enti pubblici vuoti di competenze il cui funzionamento è appaltato a società esterne, personale pubblico anche giudiziario che sente la tentazione di fare politica o passa a occupare altri ruoli (di garanzia o di gestione operativa), un costante rimpallo delle responsabilità fra le diverse sedi di potere, rincorse infinite fra decisioni e ricorsi conseguenti". E anche le cosidette "minoranze vitali", i medio-piccoli imprenditori, tendono a non fare gruppo, ed i più sono concentrati sull'export e sulla presenza internazionale nel manifatturiero.

Nel primo semestre del 2014 le esportazioni degli oltre 100 distretti industriali, che contribuiscono per più di un quarto del valore aggiunto manifatturiero del Paese, rileva il Censis, sono cresciute del 4,2%, in termini tendenziali, a fronte di un incremento dell’1,2% dell’export manifatturiero complessivo. I medio-piccoli imprenditori si concentrano anche nell’agroalimentare, nel turismo, nel digitale, nel terziario di qualità, costituiscono un insieme variegato che si è rivelato molto competitivo. Un capitolo di rilievo in questa Italia in cui "si bada solo a sé stessi" riguarda la gente del quotidiano e cresce "l'attendismo cinico delle famiglie liquide".

Fra le persone comuni si fa strada la convinzione che il picco negativo della crisi sia alle spalle: lo pensa il 47% degli italiani, il 12% in più rispetto all’anno scorso. Ma ora è l’incertezza a prevalere. Di conseguenza, la gestione dei soldi da parte delle famiglie è fatta di breve e brevissimo periodo. Tra il 2007 e il 2013 tutte le voci delle attività finanziarie delle famiglie sono diminuite, tranne i contanti e i depositi bancari, aumentati in termini reali del 4,9%, arrivando a costituire il 30,9% del totale (erano il 27,3% nel 2007). A giugno 2014 questa massa finanziaria liquida è cresciuta ancora, fino a 1.219 miliardi di euro. Prevale un cash di tutela, con il 45% delle famiglie che destina il proprio risparmio agli imprevisti, come la perdita del lavoro o la malattia, il 36% vuole sentirsi "con le spalle coperte".

La estraneità dei soggetti alle dinamiche di sistema risalta, dice il Censis, nel rapporto con i media digitali personali. A fronte del 63,5% di italiani che utilizzano internet, gli utenti dei social network sono il 49% della popolazione e arrivano all’80% tra i più giovani di 14-29 anni. Tra il 2009 e il 2014 gli utenti di Facebook 36-45enni sono aumentati del 153% e gli over 55 del 405%. Gli utenti italiani di Instagram sono circa 4 milioni. Delle 4,7 ore al giorno trascorse mediamente sul web, 2 sono dedicate ai social network. Ed anche i media, incardinati al binomio opinione-evento, si allontanano dal rigoroso mandato di aderenza alla realtà e di sua rappresentazione, mentre i media digitali personali rispondono sempre più alla tendenza dei singoli a questa introflessione.

Insomma, è la sollecitazione del Censis, "le sette giare vanno connesse tramite una crescita della politica come funzione di rispecchiamento e orientamento della società, come arte di guida e non coazione di comando, riprendendo la sua funzione di promotore dell’interesse collettivo". Questo, osserva l'istituto di ricerca socioeconomica, se si vuole "una perdita di energia collettiva, una inerte accettazione dell’esistente, il consolidamento della deflazione che stiamo attraversando". Una deflazione economica, ma anche "delle aspettative individuali e collettive".

E di fronte al problema del capitale inagito del Paese, stigmatizzato ad esempio in quell'1,8 milioni di inattivi perché scoraggiati che si sommano agli oltre 3 milioni di disoccupati, il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita, richiama le parole del frate francescano Bernardino da Feltre "Moneta potest esse considerata vel rei vel, si movimentata est, capitale", ovvero che capitalista è chi sa movimentare, far girare denaro. "Se le risorse liquide non si movimentano, restano sterili, sono solo c ose" avverte.

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