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Turismo: lotta agli abusivi, la metà dei B&B sfugge a regole/Adnkronos

11 dicembre 2014 | 15.05
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I dati emergono da un confronto che Federalberghi ha effettuato tra le strutture censite dall’Istat e gli esercizi presenti su Tripadvisor: sono 7.606 contro 15.396. Intanto, albergatori e Guardia di Finanza si schierano insieme a Roma contro ‘la shadow economy'

Turismo: lotta agli abusivi, la metà dei B&B sfugge a regole/Adnkronos

L’evasione fiscale e, più in generale, l’abusivismo colpiscono duramente il turismo. Sul web si rincorrono le offerte, una vera e propria invasione di B&B, case vacanza, affittacamere, varie tipologie di strutture ricettive che sono prenotabili con un semplice clic. Gli albergatori sono sul piede di guerra per combattere un fenomeno dilagante: si stimano irregolari più della metà delle strutture. I dati, anticipati dall'Adnkronos, emergono da un confronto che Federalberghi, l’associazione degli albergatori di Confcommercio, ha effettuato tra i dati sulle strutture censite dall’Istat, usciti il 10 dicembre di quest’anno, e gli esercizi presenti su Tripadvisor, uno dei siti di prenotazioni online più cliccati, relativi alle principali città: Roma, Firenze, Milano e Napoli. Se l’Istat complessivamente rileva 7.606 esercizi tra alberghi, pensioni, B&B, alloggi in affitto e case vacanza, su Tripadvisor ne risultano ben 15.396.

In dettaglio, a Roma, a fronte delle 5.518 strutture censite dall’Istat, su Tripadvisor ne compaiono 9.740, va ancora peggio a Firenze dove alle 871 riscontrate dall’istituto di statistica ne figurano 3.252 di Tripadvisor. A Milano il rapporto è circa il doppio con 772 regolarmente registrate e 1.448 sul web; a Napoli dal raffronto risulta che ai 445 esercizi rilevati dall’Istat se ne contano su Tripadvisor 956. L’abusivismo danneggia gli albergatori, che quest’anno devono fare i conti anche con l’aumento delle tasse di soggiorno, colpisce anche i turisti che spesso si ritrovano in camere al di sotto delle aspettative sia per i servizi offerti sia per la qualità delle strutture, e, non ultimo, si rivela una perdita netta per l’Erario.

Ed è proprio per porre un freno a questa piaga che a Roma la Federalberghi, il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma, la Prefettura e Roma Capitale collaborano insieme, già da qualche tempo, per contrastare qualsiasi forma di illegalità. Nel corso dell’anno, sono stati predisposti alcuni piani straordinari di controlli, il primo dei quali in occasione della cerimonia di canonizzazione dei Beati Pontefici Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che hanno riguardato soprattutto i quadranti della città maggiormente interessati dal grave fenomeno (piazza di Spagna, piazza Navona, Stazione Termini e Vaticano). Scopo delle operazioni, che hanno impegnato diverse pattuglie di finanzieri, è stato quello di contrastare l’esercizio abusivo ed irregolare di strutture ricettive, in cui possono annidarsi anche sacche di degrado e di scarsa igiene, oltre che di evasione fiscale e contributiva, e, simultaneamente, di tutelare gli operatori regolari che, rispettosi della normativa nazionale e regionale che disciplina l’attività degli alloggi extra-alberghieri, subiscono la concorrenza sleale di quelli improvvisati e/o fuori legge.

“Nel 2014 abbiamo controllato oltre 110 strutture e ne abbiamo sanzionate una sessantina", rivela all’Adnkronos il Ten. Colonnello Davide Cardia del Comando provinciale di Roma della Guardia di Finanza (capo ufficio operazioni). Si tratta, spiega, di "sanzioni in via amministrativa poiché, a seconda dei casi, privi di autorizzazione, dotati di un numero di camere eccessivo rispetto alle tre previste dal tipo di struttura o perché irrispettosi della normativa igienico-sanitaria e di quella fiscale. Alcune posizioni hanno costituito oggetto di approfondimento sotto il profilo fiscale, al fine di dimensionarne il reale giro d’affari ai fini dell’imposizione sui redditi”. Nel merito delle norme fiscali, “i proventi dell’attività di B&B, al netto delle spese inerenti documentabili, sono tassati come ‘redditi diversi’, derivanti da attività commerciale non esercitata abitualmente, se nel corso dell’anno risulta verificato il parametro della discontinuità dell’erogazione delle prestazioni. Viceversa dal suo esercizio continuativo e professionale deriva l’apertura della partita Iva e la qualificazione dei canoni percepiti quali redditi di impresa” spiega ancora Cardia.

La selezione degli operatori avviene, oltre che con il supporto del “filtro” informatico che Federalberghi Roma ha messo a disposizione della Gdf, anche con la preventiva analisi delle risultanze d’archivio e, soprattutto, delle banche dati a disposizione. Solo una volta elaborata la posizione scatta il controllo sul campo. Le sanzioni irrogate, pari ad oltre ventimila euro, non tengono conto delle attività di natura fiscale ancora in corso sui “contribuenti” irregolari. E’ possibile stimare, approssimativamente, solo in termini di mancato introito derivante dal pagamento della tassa di soggiorno al Comune di Roma una cifra intorno a un milione di euro sulla base di recenti valutazioni che stimano circa mille strutture abusive per un totale di 300.000 presenze “fantasma” a notte. “Contando, poi, che le tariffe reclamizzate sui siti specializzati vanno dai 35 agli oltre 100 euro, e considerando medio, ed al ribasso, un valore soglia di 50 euro per pernottamento, - sostiene ancora Cardia - ne conseguirebbe la mancata tassazione di oltre 15.000.000 di euro. Ma è un conto semplicistico, su dati non certificati”.

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