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Autostrade: Sarmede e Dolomiti, alla scoperta del Veneto con 'Sei in un Paese meraviglioso'

16 dicembre 2014 | 18.56
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'Sei in un Paese meraviglioso' fa tappa in Veneto, e per il visitatore è d'obbligo camminare con il naso all'insù

Affresco a Sarmede
Affresco a Sarmede

I muri di Sarmede, laghi e alte vette incantano il visitatore che si accinge ad esplorare le bellezze delle province di Treviso e Belluno, seguendo gli itinerari segnalati nell'area di servizio Ponte nelle Alpi Ovest. Qui fa tappa 'Sei in un Paese meraviglioso', il progetto di Autostrade per l'Italia sviluppato in collaborazione con Touring Club Italiano e Slow Food Italia, che offre esperienze di viaggio originali e promuove il turismo di qualità. Gli amanti della natura e delle tradizioni popolari e religiose in questa parte del Veneto trovano più di un'occasione per vivere un'esperienza suggestiva.

"Il progetto 'Sei in un Paese meraviglioso' è un grande successo di Autostrade per l'Italia - dice all'Adnkronos Francesco Delzio, direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Marketing di Autostrade per l'Italia - Gli italiani che si muoveranno per le vacanze di Natale e Capodanno per le nostre autostrade troveranno 55 aree di servizio attrezzate con experience che raccontano le bellezze del territorio". L'obiettivo è arrivare "entro l'esodo dell'estate prossima, quindi entro il mese di luglio del 2015, ad avere 100 aree di servizio attrezzate con le esperienze di 'Sei in un Paese meraviglioso'".

Gli affreschi che decorano le facciate, i muri e gli interni dei palazzi del piccolo centro di Sarmede rendono questo luogo fiabesco, al punto che negli anni si è guadagnato l'appellativo di 'paese della fiaba', dalle atmosfere sognanti. L'incantesimo di arte e fantasia è una magia scaturita dalla mente e dalle mani di Stepán Zavrel, artista boemo che dagli anni '80 iniziò a dipingere sugli edifici visioni oniriche, dando il via a una tradizione che non si è più fermata. Oggi gli affreschi, realizzati da illustratori internazionali, sono quasi 50 e Sarmede, con le frazioni di Rugolo e Montaner, racconta la sua fiaba a ogni angolo, tra animali fantastici e storie di santi, visioni di città e paesaggi da sogno, bambini farfalla e volteggianti ballerine, in un'insolita narrazione 'en plein air' per immagini che negli anni ha coinvolto artisti di tutto il mondo.

Chi è preso da passione naturalistica non potrà lasciarsi sfuggire invece un percorso in bici lungo la strada che unisce il lago di Santa Croce a Vittorio Veneto. Azzurro e ventoso, il lago è un piccolo paradiso per velisti, surfer e semplici amanti della natura. E' il secondo del Veneto, dopo il più noto lago di Garda. Un bacino naturale nato da una frana che ha deviato il corso del Piave e occupa il centro di un paesaggio incantevole.

Vittorio Veneto, medaglia d'oro al valor militare e città a vocazione artigianale e industriale, è anche una città di cultura e arte. La sua attuale urbanistica è nata nell'800 dalla fusione del borgo di Ceneda, insediamento di origine romana, e di Serravalle, importante centro della Serenissima in terraferma. Mentre un tesoro nascosto sono le chiesette pedemontane delle Dolomiti Bellunesi edificate in tempi remoti e in luoghi isolati. Si cammina nella natura per raggiungerle e scoprirne alcune tra le più legate alla devozione popolare, come la chiesa dei Ss. Tiburzio e Susanna, dove l'acqua del pozzo sarebbe diventata miracolosa per guarire la pertosse e perciò meta di pellegrinaggi dei locali.

Miracoloso anche il capitello sottostante alla chiesa: qui venivano a chiedere la grazia le donne che desideravano un figlio. C'è poi S. Martino in Valle, dedicata al protettore dei vignaioli, degli osti, dei vendemmiatori, la cui festa cade l'11 novembre, proprio al termine della stagione agricola. Nel santuario dei Ss. Vittore e Corona, ad Anzù, alla bellezza degli affreschi si unisce quella del panorama, che va dal Piave alle vette feltrine, preludio delle Dolomiti. Completa il percorso il Museo etnografico di Cesiomaggiore, testimonianza di vita, religiosità e tradizioni degli abitanti di montagna grazie a una collezione composita che affianca beni materiali a foto, filmati e documentazioni visive e sonore.

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