cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 23:01
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Ue, ok a investimenti da 315 mld. Juncker a Renzi: "Fiducia nelle riforme italiane"

19 dicembre 2014 | 08.30
LETTURA: 5 minuti

Juncker a Renzi: "Fiducia nelle riforme italiane". Il presidente della Commissione poi scherza con il premier italiano: "Non voglio sorvegliarlo, perché se ho ben capito deve lavorare fino al 2029...". Poi aggiunge: "Da qui a marzo vedremo quale sarà la posizione di Roma"

Ue, ok a investimenti da 315 mld. Juncker a Renzi:

Nessuno dei leader dell'Unione Europea "ha escluso di partecipare al Fondo" europeo per gli investimenti strategici che dovrebbe nascere a giugno e "altri sono pronti a partecipare a certe condizioni". A dirlo è stato il presidente della Commissione europea .Jean-Claude Juncker, al termine del vertice dal quale è arrivato il sostegno dei leader al suo piano da 315 miliardi di euro, che combinerà denaro pubblico e privato per rilanciare gli investimenti e così "far riprendere la crescita economica".

L'ex premier lussemburghese, al suo primo summit da presidente dell'esecutivo di Bruxelles (ma in totale ha partecipato ad oltre un centinaio), ha poi sottolineato che è stata accolta favorevolmente anche la cifra del piano, "nessuno ha chiesto di aumentarla", anche se al momento "non c'è stato un dibattito approfondito sui contributi nazionali, lo faremo a gennaio", quando saranno presentati "i testi legislativi".

Juncker ha quindi assicurato che tutti i leader sono stati d'accordo "nel neutralizzare i contributi" dal calcolo del debito e del deficit secondo i parametri del Patto di stabilità. "Le conclusioni del Consiglio confermano interamente le proposte della Commissione - ha insistito, ricordando di essere "tra quelli che conoscono meglio il Patto, essendo stato uno degli architetti ed una delle vittime" - tutto quello che deve essere fatto lo sarà in conformità con il Patto di stabilità, i contributi saranno neutralizzati, le disposizioni sono chiare e nette".

Sull'Italia - "Non voglio sorvegliare Renzi, perché se ho ben capito deve lavorare fino al 2029...". Il presidente Juncker risponde così ai giornalisti che gli chiedono se l'Italia resti sotto esame a Bruxelles, citando tra l'altro una battuta dello stesso premier sulla prossima presidenza italiana, che cadrà nel 2028 o nel 2029. "Ho ricevuto la lettera del governo italiano con la quale si impegna alle riforme strutturali e da qui a marzo vedremo quale sarà la posizione", dice Juncker nella conferenza stampa finale a conclusione del vertice poco prima di mezzanotte, ribadendo di "avere piena fiducia" in Renzi, "non mi deluderà".

Quindi, tra il premier ed il lussemburghese inizia un breve siparietto sulla data del 2029. Renzi dice, "tu ci sarai nel 2029, io no". E Juncker, "la stabilità lussemburghese non è più quella di una volta". All'inizio della conferenza stampa, il premier aveva esordito, parlando del presidente della Commissione e del presidente del consiglio europeo Donald Tusk, dicendo: "Questa è la loro prima conferenza stampa e saranno qui nei prossimi cinque anni, e per me l'ultima volta e solo per cinque minuti e la prossima volta sarà nel 2028 o nel 2029, dipende dall'allargamento".

Renzi - “Questi sei mesi per noi sono stati un gran momento, una nuova stagione per l’Europa. Questa è l’eredità che lasciamo: crescita e non solo austerità”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso della conferenza stampa al termine del vertice europeo dei capi di Stato e di governo, l’ultimo sotto il semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue. Anche il piano di investimento da 315 miliardi di euro della Commissione Juncker “è primo passo e non l’ultimo. Secondo me è un buon primo passo”. /Video

La seconda ‘eredità’ che l’Italia lascia all’Europa al termine del semestre, ha continuato Renzi, è “che non si parla solo di burocrazia e di tecnocrazia ma di politica. E’ di particolare importanza investire in una nuova idea d’Europa, perché l’Europa è un posto di speranza per le nuove generazioni”.

Sulle decisioni prese nel corso del vertice Renzi ha sottolineato come per la prima volta la parola flessibilità sia stata utilizzata in un documento del Consiglio. “Il documento è di compromesso, ma il riferimento alla flessibilità per noi va benissimo” e “richiama con chiarezza il parere favorevole della Commissione” a considerare come neutrali ai fini del calcolo del patto di Stabilità i contributi degli Stati al fondo del piano per gli investimenti. Alcuni Paesi, invece, “volevano cancellare l’aggettivo ‘favorevole’. Sono grato a Jean-Claude Juncker perché per la prima volta si afferma chiaramente che gli investimenti, quelli giusti e che hanno un valore per l’Europa, sono scomputati dal Patto di Stabilità”. Per il premier si tratta di “un piccolo passo per l’Italia e di un grande passo per l’Europa”.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza