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Alitalia: da assemblea Sai ok aumento capitale, closing a inizio settimana

19 dicembre 2014 | 19.01
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Il complesso e intenso iter procedurale sta ormai per concludersi e il traguardo del closing con la compagnia di Abu Dhabi sarà tagliato lunedì prossimo o al più tardi martedì prossimo

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Ultime tappe in vista del decollo della nuova Alitalia targata Etihad, il primo gennaio prossimo. Il complesso e intenso iter procedurale sta ormai per concludersi e il traguardo del closing con la compagnia di Abu Dhabi sarà tagliato lunedì prossimo o al più tardi martedì prossimo, presso lo studio del notaio Marchetti a Milano. In vista dell'appuntamento clou dell'inizio della prossima settimana, oggi si è svolta, sempre a Milano, l'assemblea della nuova Alitalia Sai che ha deliberato l'aumento di capitale dedicato a Etihad, che lo sottoscriverà versando 387,5 milioni di euro.

Un passaggio, questo, che è stato, a sua volta, preceduto dal consiglio di amministrazione della vecchia Alitalia Cai chiamato a definire le valutazioni degli asset, cioè flotta (118 aerei), personale, marchio, rapporti commerciali, che verranno conferiti, appunto con il closing, nella nuova compagnia. Complessivamente, i conferimenti sarebbero stati valutati intorno ai 403 milioni di euro. Considerando l'iniezione di liquidità che arriva da Etihad, il valore dell'operazione si attesta a 790 milioni di euro.

Etihad, come previsto dal Transaction Implementation agreement, firmato l'8 agosto scorso, verserà complessivamente 560 milioni di euro. Si tratta di 387,5 milioni per l'acquisizione del 49% della società, 112,5 milioni per l'acquisto da Cai del 75% della società del programma MilleMiglia, Alitalia Loyalty, e altri 60 milioni per l'acquisto di cinque coppie di slot nell'hub londinese di Heathrow.

Come previsto dall'operazione, faranno capo alla vecchia Cai gran parte dei debiti e i contenziosi pendenti. Del resto era questa la 'madre' di tutte le condizioni poste, all'inizio della trattativa, dal ceo di Etihad, James Hogan, il quale aveva messo subito in chiaro di voler investire soltanto in una compagnia alleggerita da debiti e contenziosi pregressi, a cominciare dalla vicenda Windjet e quella com l'ex patron di Air One, Carlo Toto. Il peso di queste liti si aggirerebbe intorno a 105 milioni di euro.

A Cai fa anche capo la partecipazione nella Midco, la società cuscinetto voluta da Poste Italiane, che detiene il 51% dei Alitalia. Anche in questo caso, il gruppo guidato da Francesco Caio, entrato nell'autunno del 2013 nell'azionariato di Cai, aveva posto come condizione per investire 75 milioni di euro la costituzione di una società intermedia.

Tutto, dunque, è ormai pronto per il decollo della nuova Alitalia. Con le nuove società, che, da scatole vuote che erano, sono diventate operative con questi ultimi passaggi formali, la squadra di vertice è già al lavoro: alla cloche della compagnia siedono, infatti, il nuovo amministratore delegato, Silvano Cassano, il presidente Luca Cordero di Montezemolo, e il vicepresidente James Hogan. E pronta è la prima linea dei manager, che risponderà all'ad e che vede tre manager in arrivo da Abu Dhab in in ruoli chiave: Duncan Naysmith, chief financial officer; John Shepley, chief planning and strategy officer; Aubrey Tiedt, chief customer officer. Della vecchia squadra sono stati confermati Giancarlo Schisano e Antonio Cuccuini. Confermato anche Ariodante Valeri, arrivato in Alitalia nello scorso ottobre.

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