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Credito: Crif, più di 9.000 vittime di frodi in primo semestre 2014

22 dicembre 2014 | 12.07
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Sono state più di 9000 le frodi creditizie nel primo semestre del 2014, perpetrate tramite furto d’identità. Le ha rilevate Crif, che evidenzia come "questo dato appare particolarmente rilevante se lo si confronta ad esempio con quello delle rapine ai danni degli Istituti di credito, limitate a poche centinaia". Esse pesano sempre in maniera significativa sul credito al consumo, con un aumento dell’importo medio del 7%.

L'analisi della distribuzione delle frodi per sesso delle vittime evidenzia che in 6 casi su 10 (il 60,3% del totale, per la precisione) si tratta di uomini. Nel primo semestre 2014, però, si registra una ulteriore crescita delle donne vittime di frode, con un +3,6% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Osservando invece la distribuzione delle frodi per classe di età, quella in cui si rileva il maggior numero di casi è quella compresa tra i 31 e i 40 anni (con il 25,6% dei casi), in lieve aumento rispetto al primo semestre 2013. Segue la fascia d’età degli under 30 (con il 24,8% del totale), che probabilmente pagano a caro prezzo la tendenza a sottovalutare i rischi di pubblicare i propri dati personali sul web, spesso utilizzati dai frodatori per ricostruire l’identità delle ignare vittime. La classe che invece ha fatto registrare il maggior incremento risulta essere quella degli over 60 (+27,6%, che si è attestata all’11,1% del totale).

Nel primo semestre 2014 oltre la metà dei prodotti acquistati attraverso un finanziamento ottenuto fraudolentemente (il 53,7% del totale) è costituita da elettrodomestici o oggetti di elettronica, informatica e telefonia. Questo dato, "rappresenta un segnale di allarme rispetto all’imminente periodo natalizio in cui, tipicamente, si registra un’accentuazione dei casi a fronte dei maggiori volumi di operazioni per finanziare gli acquisti di fine anno". Mantengono una quota significativa anche il comparto auto-moto (6,0%) e quello dell’arredamento (5,4%).

(AdnKronos) - Per quanto riguarda le tipologie di finanziamento oggetto di frode, dall’Osservatorio Crif emerge che i prestiti finalizzati continuano ad assorbire la quota preponderante, con l’80,1% dei casi totali. Questo si spiega soprattutto con il fatto che la frode viene spesso portata a termine presso un punto vendita (ad esempio una concessionaria auto o moto) oppure una catena di distribuzione, che rispetto agli Istituti di credito hanno l’esigenza di rispondere al cliente in tempi stringenti, sovente penalizzando la prevenzione a vantaggio delle vendite.

Analizzando l’entità dei crediti, anche nel corso del primo semestre 2014 emerge la predominanza dei piccoli importi (i cosiddetti small ticket): in linea con il periodo precedente, infatti, circa il 43% dei casi riguarda frodi di importo inferiore ai 1.500 euro.

Per altro, le frodi in questa fascia di importo sono in aumento del 14% rispetto al primo semestre 2013. Al contempo, però, l’Osservatorio Crif mette in evidenza come il 27% dei casi rilevati abbia riguardato finanziamenti di importo superiore ai 10.000 euro.

La ripartizione delle frodi per regione di residenza dichiarata al momento della richiesta del finanziamento mostra, ancora una volta, una maggiore incidenza in Campania (con il 17,5% dei casi totali), in Sicilia (13,9%) e in Lombardia (10,6%), seguite da Lazio, Puglia e Piemonte. Complessivamente si tratta delle stesse regioni che anche negli anni precedenti occupavano i primi posti del ranking nazionale. Il maggior incremento rispetto al primo semestre 2013 si registra però in Valle d’Aosta (+38,1%), in Abruzzo (+11,8%) e in Sardegna (+10,8%).

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