E' stato firmato nella notte, al ministero del Lavoro, l'accordo tra compagnia e sindacati che consente ai lavoratori in esubero di accettare l'uscita dall'azienda su base volontaria, entro il 31 dicembre
Prima e parziale schiarita nella vertenza Meridiana. E' stato firmato nella notte, al ministero del Lavoro, l'accordo tra compagnia e sindacati che consente ai lavoratori in esubero di accettare l'uscita dall'azienda su base volontaria, entro il 31 dicembre con la rinuncia al preavviso e un incentivo di 15 mila euro. L'intesa, che arriva in extremis per poter usufruire delle regole della mobilità pre legge Fornero, che decorrono al primo gennaio prossimo, dovrà essere validata dalle rappresentanze sindacali aziendali entro il 27 dicembre prossimo.
Secondo stime di fonte sindacale, dei 1634 esuberi denunciati dall'azienda potrebbero essere 400 ad andare in mobilità o in pensione anticipata in tempo utile per usufruire degli ammortizzatori sociali prima che scattino le nuove norme della legge Fornero. Per la maggioranza delle eccedenze di personale, che cosi' si riducono a 1200 unità, la partita entrerà nel vivo a gennaio con l'apertura di una nuova fase di negoziazione.
Che quello di questa notte sia solo un primo, per quanto importante, passo, ne sono ben consapevoli i sindacati. Per la Filt-Cgil, infatti, "quanto realizzato non risolve la situazione di Meridiana ma chiude questa procedura di mobilità che era prevista per 1634 persone".
"È evidente - sottolinea la federazione dei trasporti della Cgil - che, ferme restando le differenti valutazioni sulle prospettive della società, diventa fondamentale affrontare la crisi di Meridiana come un tema industriale e di futuro e non di sola dimensione degli esuberi. A questo fine, è importante che i prossimi passaggi vedano coinvolti anche il ministero dello sviluppo economico".
Per Meridiana, quelli appena trascorsi, sono stati mesi di passione. Dopo l'annuncio dell'avvio delle procedure di mobilità per 1634 lavoratori, la vertenza è approdata al ministero del Lavoro dove è stata tentata una prima mediazione andata a vuoto.
Il negoziato si è trasferito in Sardegna, presso la sede la Regione, ma anche in questo caso si è concluso con una fumata nera per tornare quindi a Roma al ministero del Lavoro. Il 22 dicembre, Meridiana Fly ha rivolto un invito alle organizzazioni sindacali a trovare entro 24 ore un accordo sulla procedura di mobilità "per salvare una parte dei 1634 lavoratori e l'azienda stessa".
A scongiurare un nuovo pericoloso stallo, una prima svolta è maturata ieri. Il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, hanno incontrato il rappresentante dell’Aga Khan Fund for Economic Development Sultan Ali Allana e il presidente di Meridiana Flight Marco Rigotti.
Nel corso dell’incontro, l'azienda si è dimostrata disponibile "alla conclusione di un accordo entro la fine dell’anno in ordine alla mobilità con l'esclusivo criterio della non opposizione a fronte degli impegni presi dal Governo".
L'esecutivo si è detto disponibile ad aprire un tavolo istituzionale presso il Ministero dello sviluppo economico d’intesa con il Ministero del lavoro per "promuovere tutti gli interventi utili e necessari al rilancio industriale di una compagnia che dovrà essere correttamente dimensionata, competitiva sul mercato, efficiente nella struttura di costi e, quindi, il grado di continuare ad essere una importante presenza nella realtà economica italiana". E, dopo l'incontro presso il dicastero di Via Veneto, è partita la maratona al ministero del Lavoro, cominciata nel pomeriggio e conclusasi nella notte.
