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Natale, sale la spesa a tavola e trionfa il 'made in Italy'

26 dicembre 2014 | 10.39
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Coldiretti: l'importo pari a 2,35 miliardi di euro (+2%). Per il pranzo e il cenone praticamente scomparsi i cibi esotici e fuori stagione. Codacons: consumi per le feste scesi del 5%

Natale, sale la spesa a tavola e trionfa il 'made in Italy'

Sale la spesa a tavola degli italiani ad un importo di 2,35 miliardi di euro (+2%) per i cibi e le bevande consumati tra il cenone della vigilia e il pranzo di Natale che nove italiani su dieci (87%) hanno trascorso a casa con parenti o amici. E' questo il bilancio stimato dalla Coldiretti che conferma come gli italiani non rinunciano all’appuntamento più tradizionale dell’anno per il quale si è speso leggermente di più in linea con le previsioni di ripresa nei consumi alimentari nel 2015.

A prevalere è stato il 'made in Italy', con i cibi esotici e fuori stagione praticamente scomparsi dalle tavole dove invece si sono affermati - sottolinea la Coldiretti - il bollito, i polli arrosto, i cappelletti in brodo, le pizze rustiche e i dolci fatti in casa, con il record di una media di 3,5 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Appena l’8% degli italiani si è recato al ristorante mentre il 3% ha preferito gli agriturismi, in crescita rispetto allo scorso anno.

"La maggioranza delle tavole sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata - conclude la Coldiretti - in 900 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 400 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 400 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 350 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 200 per pasta e pane e 100 milioni di euro per formaggi e uova".

Per il Codacons il Natale 2014 si chiude con una riduzione generalizzata dei consumi del 5% rispetto allo scorso anno. I consumi legati al Natale (addobbi, regali, alimentari, viaggi, ristorazione, ecc.) si sono fermati quest'anno a quota 9,8 miliardi di euro, con una contrazione del 5% sul 2013, spiega l'associazione. Le famiglie hanno reagito alla crisi ancora in atto nel nostro Paese limitando le spese tipiche della festività, complice anche un dicembre caratterizzato da una concentrazione di scadenze fiscali (Tasi, Imu, Tari, ecc.). Non tutti i settori hanno però risentito del clima di austerity: se le vendite sono andate particolarmente male per abbigliamento, calzature, arredamento, addobbi e viaggi - comparti dove il calo degli acquisti ha raggiunto il 10% - i settori alimentari, giocattoli e hi-tech hanno tenuto il passo rispetto ai consumi degli anni passati.

"Negli ultimi anni si è assistito a un crollo vertiginoso dei consumi natalizi in Italia, calati dal periodo pre-crisi ad oggi addirittura del 45,5% - lancia l'allarme il presidente Codacons, Carlo Rienzi - In base ai dati ufficiali, infatti, nel 2007 'l'effetto Natale', ossia i maggiori consumi per spese natalizie effettuate nel mese di dicembre presso negozi, grande distribuzione e centri commerciali, è stato pari a 18 miliardi di euro. Nel 2014 invece la spesa degli italiani nell'intero periodo natalizio si è fermata a 9,8 miliardi di euro. Ciò significa che in 7 anni le famiglie del nostro Paese hanno tagliato le spese natalizie per la maxi cifra di 8,2 miliardi di euro".

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