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L'Fmi taglia le stime sull'Italia: nel 2015 la crescita si fermerà a 0,4%

20 gennaio 2015 | 08.25
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Nel nostro Paese Pil a +0,8% nel 2016. Nell'area euro preoccupano la stagnazione e la bassa inflazione. Complessivamente rallenta l'economia mondiale e non basta il calo del petrolio. Crolla la Russia

L'Fmi taglia le stime sull'Italia: nel 2015 la crescita si fermerà a 0,4%

Nuovi tagli alle previsioni di crescita del Pil in Italia. Il Fondo monetario internazionale stima per il 2015 un +0,4% del Pil, cui segue +0,8% nel 2016. In entrambi i casi si tratta di una riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto alle precedenti indicazioni fornite nell'ottobre scorso. Dati comunque positivi se confrontati con il 2014 che, per il Fmi, si è chiuso con -0,4% del Pil.

La situazione dell'Italia si inserisce in un quadro di debolezza dell'area euro. A preoccupare il Fondo monetario internazionale sono "la stagnazione e la bassa inflazione nell'area dell'euro e in Giappone". I rischi per la crescita globale sono "più equilibrate" rispetto a ottobre. "Rischi di peggioramento riguardano la volatilità dei mercati finanziari globali, in particolare nelle economie emergenti, in cui i prezzi del petrolio più bassi hanno introdotto vulnerabilità esterne e patrimoniali nei paesi esportatori di petrolio".

In generale, rallenta l'economia mondiale. Tant'è che il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale: sul 2015 viene stimato +3,5 per cento del Pil mondiale, che nel prossimo anno crescerà del 3,7 per cento. Le cifre, fornite in un parziale aggiornamento del World Economic Outlook, sono di 0,3 punti percentuali inferiori rispetto a quelle dell'ottobre del 2014.

"La crescita globale riceverà una spinta dal calo dei prezzi del petrolio", ma sarà controbilanciato da fattori negativi, "tra cui la debolezza degli investimenti in adeguamento - si legge nella nota del Fmi - alle ridotte attese di crescita sul medio termine in diverse economie avanzate ed emergenti".

Rallenta la Cina, mentre l'economia della Russia crolla: il Pil russo, secondo le stime fornite dal Fmi, sarà pari nel 2015 a -3% (pari a un taglio del -3,5% rispetto ai dato forniti a ottobre) e -1% nel 2016 (-2,5% rispetto alle stime di ottobre). Una frenata che riflette "la forte riduzione dei prezzi del petrolio e l'aumento delle tensioni geopolitiche".

Il "forte rallentamento della Russia e il deprezzamento del rublo hanno inoltre gravemente indebolito le prospettive per le altre economie della Comunità degli Stati Indipendent", si sottolinea nella nota del Fondo monetario internazionale. Peggiorano le stime di crescita anche per la Cina, - "dove la crescita degli investimenti è diminuita nel terzo trimestre del 2014, e alcuni indicatori segnalano un ulteriore rallentamento" -, con il Pil che salirà nel 2015 del 6,8% (-0,3 punti) e nel 2016 del 6,3% (-0,5 punti).

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