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Istat: Mef, italiani più fiduciosi su futuro e prospettive economia

29 gennaio 2015 | 21.06
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A rilevarlo il ministero dell'Economia che commenta così i dati dell'Istat. Per ripartire, spiegano, "il governo ha due leve" ossia "la riduzione della pressione fiscale" e "le riforme strutturali". Segnali positivi che "sembrano diffusi in tutte le aree del Paese"

(Infophoto)
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"Gli italiani sono più fiduciosi sul proprio futuro personale e sulle prospettive economiche". A rilevarlo il ministero dell'Economia commentando le rilevazioni Istat. "Dai dati sulle imprese si ricavano diverse indicazioni: aumenta il clima di fiducia nei settori dei servizi alle imprese delle costruzioni, si registra una sostanziale stabilità nel settore manifatturiero, più visibile il calo nel solo settore del commercio al dettaglio".

"Gli indicatori di fiducia - spiega il Mef commentando i dati Istat - sembrano coerenti con un quadro macroeconomico che presenta diverse novità positive: il calo del prezzo del petrolio prelude a costi più bassi per l'energia, il livello discendente nel cambio euro/dollaro promette una spinta al nostro export, tassi di interesse più bassi per i titoli del debito pubblico riducono il costo del debito sulle finanze dello Stato, il taglio della componente lavoro sull'Irap e il bonus Irpef per i lavoratori (misure della Legge di stabilità in vigore dal primo gennaio) alleggeriscono il peso delle tasse su imprese e famiglie, le quali potranno anche approvvigionarsi di finanziamenti a tassi più contenuti grazie alla politica monetaria della Banca Centrale Europea". "E intanto dal settore immobiliare arrivano segnali di una ripresa: nel terzo trimestre 2014 - sottolineano dal ministero dell'Economia - si è registrata una crescita del settore di +3,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente".

Una ripresa che, sottolinea il Mef, sembra diffusa in tutte le aree geografiche del Paese. "Aumentano in modo significativo i mutui - spiegano - i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca". I più recenti dati elaborati dall'Istat, aggiungono dal ministero dell'Economia, "hanno indicato un incremento del reddito a disposizione delle famiglie non ancora trasformato in consumi. Ciò che è sembrato mancare a fine 2014 è proprio la scintilla di fiducia che, ricostituita una base di risparmio adeguata, trasforma il reddito disponibile in consumi e le risorse finanziare in investimenti".

"La progressiva riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese accanto alle riforme strutturali - conclude il Mef - costituiscono le leve attraverso le quali il Governo intende creare le condizioni per la ripresa".

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