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Ricerca: sarà in Italia all'Enea il Polo europeo su materie prime

01 febbraio 2015 | 16.01
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Nasce una forte comunità di ricercatori, istituzioni e imprese per rilanciare la competitività europea. Stanziati dall'Ue fondi per 2 miliardi di euro per creare 50 start up e 10mila posti di lavoro, l'Agenzia è capofila nazionale del consorzio 'RawMatTEers'

(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Sarà in Italia, con sede al Centro Ricerche Casaccia dell’Enea, alle porte di Roma, il polo di ricerca europeo sulle materie prime strategiche per il Sud Europa, uno dei sei previsti, le attività partiranno da gennaio 2016 per una durata di sette anni, fino al 2022. "Si tratta di un risultato di particolare rilievo sul fronte della creazione di nuove imprese e occupazione attraverso lo sviluppo di attività di ricerca in settori avanzati" sottolinea l'Enea.

Il risultato è frutto della vittoria del consorzio internazionale 'RawMatTEers', al quale l'Agenzia partecipa come capofila nazionale con alcune università e industrie nazionali, nell’ambito del bando europeo da 2 miliardi di euro per creare 50 start up e 10mila posti di lavoro nel settore delle materie prime strategiche.

Il bando è promosso dall’Istituto Europeo per la Tecnologia e l’Innovazione (Eit) e prevede la creazione di una 'Comunità della conoscenza e dell’innovazione' (Kic-Knowledge and Innovation Community) per migliorare l’estrazione, il riciclo, il riuso e la sostituzione delle materie prime 'critiche' quali, ad esempio, terre rare, indio, germanio, magnesio.

Composto da 20 Paesi, il consorzio RawMatTers conta oltre 100 partner e per l’Italia, oltre alla capofila Enea, sono coinvolti Trento Rise, Aster, Marangoni, le Università di Padova e di Milano Bicocca e, come partner associati, Pirelli Tyre, Politecnico di Milano, Zanardi Fonderie più 16 partner a progetto, principalmente Pmi di Italia, Spagna e Malta, più 15 partner di supporto fra i quali Unioncamere, Regioni Lazio e Lombardia e il Ministero dello Sviluppo Economico.

"È una vittoria per il sistema Paese e dell’Enea che è riuscita a mettere insieme tutti i principali attori italiani intorno a un progetto strategico per la ricerca e l’innovazione applicate all’industria manifatturiera" commenta il Commissario dell’Enea, Federico Testa. "Ci sono voluti due anni di lavoro, per i quali ringrazio i nostri funzionari e i ricercatori, per arrivare a questo risultato che consolida l’eccellenza Enea nel binomio ricerca-industria" aggiunge.

"Nello specifico, la Kic, un termine che sta per comunità di enti di ricerca, istituzioni, imprese per rilanciare la competitività europea, non finanzierà attività di ricerca in senso stretto, bensì la valorizzazione delle ricerche pregresse, in forma di nuove concrete iniziative di business compreso lo sviluppo delle nuove professionalità ad esse necessarie" spiega Marco Vittori, responsabile dell’Unità Tecnologia dei Materiali dell’Enea che ha curato il progetto insieme all’Ufficio di Bruxelles dell’Agenzia.

E viene da lontano l'impegno dell'Enea nella scienza e tecnologia dei materiali, settore in cui l'Agenzia è impegnata principalmente nella ricerca applicata alla realizzazione di nuovi materiali e di nuovi componenti. Riguardo alla Kic 'materie prime critiche', le attività si baseranno su competenze sviluppate grazie a finanziamenti regionali, nazionali ed europei, ad esempio nel recupero di metalli preziosi da prodotti ad alto valore aggiunto come display, lampade, schede elettroniche.

Tra le attività sono previste anche la sostituzione delle materie prime critiche incorporate nei prodotti elettronici e del settore illuminotecnico, il recupero di terre rare dai magneti permanenti utilizzati in hard disk ed altri prodotti elettronici, la progettazione e realizzazione di nuovi prodotti che riducono o annullano l’utilizzo di materie prime critiche (Oled, celle solari).

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