"Legittimo e necessario il tour del premier ellenico nell'Ue così si renderà conto che nessuna cancelleria è favorevole a rinegoziare il debito greco". E' pungente il commento del direttore del Ceps sull'offensiva diplomatica del premier greco
"Legittimo e necessario il tour del premier ellenico in Europa. Così si renderà conto che nessuna cancelleria è favorevole a rinegoziare il debito greco. Sarà un buco nell'acqua". E' pungente il commento all'Adnkronos del direttore del Ceps Daniel Gros sull'offensiva diplomatica nell'Ue di Alexisi Tsipras e del suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, che domani toccherà Roma, per poi passare a Parigi e Bruxelles.
"Tutti nell'Ue sono teoricamente d'accordo sulla necessità di rilanciare la crescita, ma nessuno sa come crearla", osserva Gros, spiegando che su questo fronte i paesi membri si limitano ad accogliere le istanze greche, a "mostrare solidarietà", ma nulla di più.
E sul rischio che il paladino anti-austerity Tsipras metta il veto sui maggiori dossier Ue (tra i quali anche il trattato transatlantico commerciale Ttip) per acquisire peso negoziale, Gros è netto. "Sarebbe un autogol, Tsipras si metterebbe nell'angolo da solo", spiega, sottolineando che "in Europa il diritto di veto si esercita solo in casi estremente gravi non per avere un vantaggio sugli altri o per acquisire potere contrattuale". La Grecia di Tsipras, aggiunge, "ha fatto male i calcoli". Uscita vittoriosa dalle elezioni come "espressione della rabbia popolare non ha ancora un programma politico ed economico concreto e con la protesta - dice - non si creano posti di lavoro".
Un consiglio a Tsipras e uno alla Ue? "Al premier ellenico consiglio di essere paziente e di rispettare gli accordi; all'Europa di concedergli tutte vittorie di facciata ma nella sostanza fargli capire che se non si attiene agli impegni verranno meno i finanziamenti e la responsabilità sarà solo sua", con la conseguenza che la Grecia piombi in una nuova recessione.
Secondo Gros tra le vittorie di facciata che l'Ue potrebbe concedere ad Atene c'è innanzitutto l'ipotesi di smantellamento della troika a cui starebbe pensando il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. "Le indiscrezioni sono vere, l'opzione c'è", conferma l'economista. Simbolo dell'austerity invisa alle popolazioni stremate dalla crisi, la triade Ue-Bce-Fmi "potrebbe essere formalmente abolita e sarebbe una vittoria per la Grecia, ma nella sostanza non cambierebbe nulla perché il paese sarebbe sempre sottoposto alla verifica della Commissione, della Bce e del Fondo".
