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Corte dei Conti: "La crisi economica e la corruzione creano un circolo vizioso"

10 febbraio 2015 | 11.07
LETTURA: 3 minuti

Il presidente Squitieri, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2015: "L'una è causa ed effetto dell'altra". E sottolinea: "Il ripetersi di fenomeni di mala gestione e di corruzione'' rischia di portare la collettività verso una ''rassegnata assuefazione al malaffare". Testo integrale

Inaugurazione dell'anno giudiziario: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri (foto Adnkronos/Cristiano Camera)
Inaugurazione dell'anno giudiziario: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri (foto Adnkronos/Cristiano Camera)

La crisi economica e la corruzione ''procedono di pari passo, in un circolo vizioso''. E la ricerca ''talvolta affannosa'' di vie d'uscita dalla grave situazione economica, favorisce ''la pratica di vie illecite e di attività illegali'' che producono ''effetti devastanti'' sulla crescita. Il presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2015, sottolinea gli effetti negativi prodotti dal perdurare della crisi economica. Mentre il procuratore generale, Salvatore Nottola, propone la cura della magistratura contabile: ''Occorre intensificare la lotta alla negligenza, agli sprechi, il contrasto all'illegalità e alla corruzione''.

Nel delineare il quadro macroeconomico il presidente mette in risalto i ''segnali positivi'' che si registrano nel paese, grazie agli interventi del governo e della Bce ma, allo stesso tempo, ricorda anche il quadro internazionale ''connotato da una tendenza generalizzata di rallentamento della crescita''. Le previsioni più recenti concordano nel valutare che nel 2016 il livello del Pil resterebbe ben di ben sette punti al di sotto di quello del 2007.

''Su questo quadro di estrema fragilità e di perdurante sfiducia degli operatori, si sono venuti a innestare, negli ultimi tempi, elementi di novità di grande rilievo'', spiega Squitieri. Al momento sono quattro i fattori che operano in direzione di una consistente modifica dello scenario di riferimento: la caduta verticale del prezzo del petrolio, il deprezzamento dell'euro, le nuove indicazioni della Commissione europea in materia di flessibilità delle regole del patto di stabilità e crescita e, infine, l'approvazione da parte della Bce del quantitative easing.

Secondo la magistratura contabile un'ulteriore discesa dei prezzi potrebbe ''accentuare il deterioramento delle aspettative e portare a nuovi rinvii delle decisioni di spesa e investimento''. In una situazione come quella dell'Italia ''molto del percorso da compiere è affidato all'azione di governo e amministrativa'' che dovrà ''mettere a frutto i margini disponibili'', soprattutto in direzione di ''una forte iniziativa di semplificazione e di certezza degli interventi''.

I vincoli di contenimento del deficit, da sommare al protrarsi della recessione, richiedono anche un ''attento dosaggio delle manovre di entrata e di spesa''. La crisi economia ''postula, inoltre, una intensificazione dell'azione politica, attraverso le leve fiscali''.

La difficile situazione economica degli ultimi anni, secondo Squtieri, provoca della gravi conseguenze perché ''predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestio e di corruzione'' che producono effetti negativi ''sull'allocazione delle risorse finanziarie, umane e sulla creazione di condizioni favorevoli all'attività di impresa e, quindi, alla crescita economica''. Una situazione che ''pensavamo di aver lasciato alle spalle'' e, invece, rischia di ''incrinare il rapporto tra cittadini e classe dirigente''.

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