Il peso degli interessi pagati dal Tesoro sul debito pubblico potrebbe scendere al 4,1% del Prodotto Interno Lordo dal 4,5%, secondo gli analisti di Hsbc. Vantaggi per 8 mld nel 2016.
Ammonteranno a circa 6 miliardi di euro nel 2015 (0,4% del Pil) e a 8 miliardi nel 2016 (0,5%) i benefici per i conti pubblici italiani legati al varo del Quantitative Easing della Bce . E' la stima della Hsbc in un'analisi sull'impatto della manovra che l'Eurotower si appresta a varare. In questo modo il peso degli interessi pagati dal Tesoro sul debito pubblico potrebbe scendere dal 4,5 al 4,1% del Pil.
Alla base di questi benefici, si legge nel rapporto di Hsbc, il fatto che l'Italia ha una consistente quota di titoli indicizzati all'inflazione e dal momento che questa dovrebbe mantenersi a livelli inferiori stimati dal governo sia nell'anno in corso che nel 2016, ciò dovrebbe tradursi in un rapido calo della spesa per interessi.
In dettaglio, secondo i conti del gruppo bancario, i benefici del Qe sarebbero pari a 2,8 miliardi per rifinanziamento del debito, a 2,6 miliardi per calo della spesa sui titoli indicizzati all'inflazione e in 600 milioni per la quota di interessi sul Qe che dovrebbe essere restituita da Bankitalia al Tesoro.