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Lavoro: in nero 42,61% lavoratori irregolari in aziende ispezionate

26 febbraio 2015 | 13.19
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Oltre 77mila lavoratori ‘trovati’ totalmente in nero tra quelli irregolari. E’ quanto emerge dal Rapporto 2014 sull’attività di vigilanza del ministero del Lavoro, Inps e Inail. Poletti: "Numeri alti perché abbiamo messo la lente sulle aziende più inguaiate"

Foto Adnkronos
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Oltre 77mila lavoratori ‘trovati’ totalmente in nero. E’ quanto emerge dal Rapporto 2014 sull’attività di vigilanza del ministero del Lavoro, Inps e Inail che calcola come la percentuale sia pari al 42,61% dei lavoratori irregolari, scoperti durante i controlli che sono stati condotti su 221.476 aziende. Di queste 142.132 non sono risultate in regola in pratica il 64,17%. Nel 2013 quelle risultate irregolari erano 152.314.

Numeri che corrispondono a un miliardo e mezzo di contributi evasi accertati nel corso del 2014. Soldi che non rientreranno completamente nelle casse dello Stato. ''In media rispetto agli anni passati - spiega il ministro - meno del 50% viene realmente incassato anche se è difficile fare una stima perché ci sono i ricorsi delle aziende che hanno tempi lunghi''. Su oltre 221mila aziende ispezionate, più di 142mila sono risultate irregolari: ''Vuol dire che abbiamo fatto bene il nostro lavoro se, durante l'attività ispettiva abbiamo trovato circa il 64% delle aziende irregolari sul totale di quelle ispezionate perché cerchiamo di fare un'azione mirata. Di trovare e controllare, ossia, quelle imprese che sono più problematiche''. "Non si tratta di un campione casuale" spiega il ministro Poletti. "Quando parliamo di irregolarità nelle imprese ci riferiamo a violazioni sostanziali, non a questioni di virgole" precisa.

In testa alle Regioni, dove è stato trovato il maggior numero di lavoratori irregolari, c'è la Lombardia, seguita dalla Puglia e dalla Toscana. Male anche Emilia Romagna, Veneto e Campania.

Per quanto riguarda l'agenzia unica per le ispezioni, che integrerà i servizi del ministero del Lavoro, Inail e Inps, Poletti annuncia: "Abbiamo già pronto il decreto". "Non lo abbiamo ancora portato in consiglio dei ministri, perché abbiamo avviato il confronto con le organizzazioni sindacali. Per la prossima settimana abbiamo fissato come un incontro per martedì con i sindacati del pubblico impiego". Per i tempi? "Spero che l'agenzia unica riuscirà a iniziare a essere attiva già a inizio 2016" spiega Poletti.

Quanto al tema pensioni aggiunge, rispondendo a una domanda sui sindacati che chiedono un incontro per le modifiche alla legge Fornero sul tema previdenza. "Abbiamo un problema sul piano sociale - conclude il ministro Poletti - ed è nostro dovere affrontarlo. Appena potremo aprire un confronto lo faremo".

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