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Titoli Stato: Monti, sfida è riportare Italia al posto che merita

27 febbraio 2015 | 19.23
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I mercati, evidenzia l'ex premier, la penalizzano ancora più di Spagna, Slovenia, Irlanda e Belgio: "Ciò non deve essere dato per scontato, come se fosse una nostra fisiologica gracilità"

 Mario Monti (foto Adnkronos/Cristiano Camera)
Mario Monti (foto Adnkronos/Cristiano Camera)

La discesa dello spread al di sotto del livello 100 "è una buona notizia". Ma la sfida "è riportare l'Italia al posto che merita" nel raffronto con le altre economie. E' quanto evidenzia, all'Adnkronos, il senatore Mario Monti. Il livello toccato oggi, spiega, "è il frutto del risanamento in corso da tempo nei conti dello Stato italiano, della politica espansiva della Bce e dello svanire, almeno per ora, del rischio di uscita della Grecia dall'euro".

Ma, avverte, Monti, non si deve ritenere quello odierno un punto di arrivo. "Rimangono sfide da non sottovalutare, benché non drammatiche come quelle che si ponevano quando lo spread era quasi sei volte più alto di oggi". La prima sfida, prosegue il Professor Monti, "consiste nel mantenersi, ora, al di sotto di quota 100. In chiusura di mercato, oggi, lo spread era risalito a 101.59".

La seconda sfida "sta nel recuperare, nella più bassa struttura che gli spread hanno oggi, il posto che dovrebbe spettare all'Italia. Perché, ci si deve chiedere, i mercati penalizzano l'Italia più della Spagna (spread sulla Germania a quota 96), della Slovenia (83), dell'Irlanda (49) e del Belgio (21)? Ciò non deve essere dato per scontato, come se fosse una nostra fisiologica gracilità. Persino nel 2012-13, in fase di crisi acuta, l'Italia era tornata là dove dovrebbe essere, cioè ad uno spread inferiore a quello della Spagna". La terza sfida "la più sottile ma la più decisiva, consiste nello smentire, con i fatti, la tesi della 'necessità della frusta', diffusa in Germania e nel Nord Europa. Si dice lassù: voi Paesi del Sud fate politiche serie di contenimento del disavanzo solo se i vostri governi sentono la frusta del mercato, cioè quando i tassi e gli spread sono alti. Se no, vi rilassate. Bisogna dimostrare che non è vero".

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