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Gli ex leader di Cisl e Uil, bene il 'cantiere' di Landini ma tenga divisi politica e sindacato

14 marzo 2015 | 15.22
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Per Luigi Angeletti il segretario generale della Fiom dovrebbe abbandonare il vertice delle tute blu: "Non è giusto che il movimento si finanzi con risorse di chi magari vota per il Pd di Renzi"

(Infophoto)
(Infophoto)

"Tutto ciò che si organizza per rafforzare la democrazia va bene". A maggior ragione in una fase in cui "è necessario valorizzare ogni iniziativa che guarda all'azione collettiva". L'ex segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, interpellato dall'Adnkronos, promuove sostanzialmente la sfida lanciata dal leader della Fiom, Maurizio Landini, di una 'coalizione sociale' aperta ai movimenti e alle organizzazioni della società civile. Questo però, a patto, che sindacato e politica restino due entità separate. Piu' duro l'ex leader della Uil Luigi Angeletti che dà per scontata la voglia di politica di Landini, invitandolo a scegliere quanto prima tra 'movimento' e sindacato.

La chiara scissione tra le due vocazioni viene invocata anche da Bonanni. "Il sindacato, che rappresenta interessi particolari, deve rimanere distinto dalla politica, che deve rappresentare l'interesse generale. Anche perché, in caso di eccessiva commistione, ad essere penalizzata è innanzitutto l'efficacia dell'azione sindacale",dice.

Quanto all'ipotesi di una discesa in campo diretta di Landini in politica, l'ex leader della Cisl non si sbilancia: "lo sa solo lui, deciderà con le persone che si riconoscono nelle sue posizioni". E anche all'interno della Cgil, ragiona Bonanni, "non c'è particolare imbarazzo fino a quando si opera per promuovere un'azione collettiva, un'azione sociale, mettendo insieme la forza di una rappresentanza più diffusa". Altra cosa, evidentemente, sarebbe per Corso d'Italia "se venisse meno la distinzione fra l'azione sindacale e quella politica".

"Finalmente Landini ha smesso di fare un mestiere che non gli piaceva, cioè il sindacalista, e si dedica a cio' che gli piace, la politica: solo i ciechi potevano non vedere che era questo il suo vero mestiere", attacca l'ex leader della Uil Luigi Angeletti commentando con l'Adnkronos, l'iniziativa della Fiom.

Landini "deve separare i due impegni perché se vuole fare politica è giusto che non faccia il sindacato e questo - spiega - per un motivo molto semplice: sicuramente per motivi statistici ci sarà qualche iscritto alla Fiom che vota il Pd di Matteo Renzi e quindi non è giusto che finanzi un movimento o partito che, con tutta probabilità, vuole fare 'concorrenza' proprio al Partito Democratico" .L'ex segretario generale della Uil non risparmia una frecciata al 'collega' di un tempo: "negli ultimi dieci anni ha firmato forse 1 contratto su 4 e credo senza ricordare piu' i motivi alla base dei 'no'. Ma io penso - prosegue - che se tu guidi una organizzazione di persone che ti finanziano per fare (o anche non fare) accordi, non puoi usare le risorse che ti derivano da questo per fare fuori il governo".

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